Una ventina di donne nigeriane
sarebbero state rapite, probabilmente dagli estremisti islamici
di Boko Haram, nel nord della Nigeria. La zona del nuovo
sequestro nello Stato del Borno è vicina a quella dove ad
aprile erano state sequestrate quasi 300 studentesse, ancora
nelle mani dei miliziani islamisti. Secondo testimoni oculari,
le donne sono state caricate su furgoni e portate in una
località sconosciuta.Una fonte del gruppo di vigilantes
istituito per cercare di prevenire gli attacchi ha riferito
che le donne sono state rapite nell'accampamento nomade di
Garkin Fulani, mentre gli uomini erano assenti. Con le 20 donne
sarebbero stati portati via anche tre giovani. Il sequestro non
è stato confermato dalla polizia, né dalle autorità locali. Il villaggio nomade dista appena 8
chilometri da
Chibok, dove si trova il collegio femminile dal
quale sono state portate via le liceali.
Il commissario di polizia dello Stato di Borno, Lawan
Tanko, ha tuttavia smentito il rapimento: "Non credo sia vero:
ho parlato con il mio agente a Chibok, me lo avrebbe detto se
fosse avvenuto". E anche il presidente dell'area di governo di
Chibok ha smentito il sequestro: "Quando ho visto la notizia,
ho mandato sul posto uomini del gruppo di vigilantes e
cacciatori: sono tornati e mi hanno riferito che non è
accaduto nulla".Ma le notizie sono contrastanti. Non c'è chiarezza neppure
sul numero di donne portate via. Secondo
un funzionario dell'associazione allevatori Miyetti Allah della
Nigeria (Macban), sono state portate via una quarantina di
giovani madri. I sequestri a scopo di estorsione sono molto
frequenti da qualche tempo nell'area ma, nel timore di
rappresaglie da parte degli islamisti, i locali hanno spesso
troppa paura per parlare."Npn è la prima volta che le donne
vengono rapite e poi rilasciate quando paghiamo il riscatto
sotto forma di bestiame", ha aggiunto il funzionario. "Quelli
arrivano, bussano alle porte, portano via le donne più giovani
e poi chiedono 30-40 mucche per la loro liberazione". I nomadi
pagano il riscatto, ma neanche informano le autorità. Secondo
un funzionario del governo di Borno, che ha voluto rimanere
anonimo, le autorità sono sono a conoscenza del sequestro, ma
lo negano come hanno spesso fatto in circostanze analoghe nel
passato. Del resto, il governo del presidente
Goodluck Jonathan
è da settimane molto contestato nel Paese per come sta
gestendo il sequestro delle 300 liceali e per non esser
riuscito ancora a riportarle a casa, nonostante l'aiuto
internazionale.