Bambini in un orfanotrofio in Africa, foto d'archivio - Ansa
Rapiti per essere arruolati. È una delle ipotesi sulle quali le autorità nigeriane stanno lavorando per venire a capo del sequestro che questa volta ha avuto come obiettivo un gruppo di otto minorenni in un orfanotrofio vicino alla capitale Abuja. Ad agire sabato scorso durante la notte, secondo le prime ricostruzioni, sarebbero stati estremisti islamici ancora non identificati, che avrebbero portato via anche alcuni dipendenti della struttura della zona di Naharati. Molto probabile che si tratti di uomini di Boko Haram, la formazione terroristica protagonista di attentati e sequestri. «Abbiamo subito iniziato le ricerche che si stanno concentrando in una foresta vicino al luogo del rapimento», ha riferito un responsabile della sicurezza.
La Chiesa nigeriana ha nuovamente fatto appello al governo di Abuja affinché migliori le sue misure di sicurezza legate soprattutto a istituzioni scolastiche e religiose. «Questi atti vergognosi e disgustosi continueranno a rovinare la reputazione della Nigeria – ha ribadito monsignor Ignatius Ayau Kaigama, arcivescovo di Abuja –. Le autorità nigeriane hanno perso il controllo di tali dinamiche causando l’allontanamento di turisti e investitori dal Paese. Preghiamo per la liberazione di coloro che sono ancora prigionieri e per la conversione degli autori di questi atti disumani».
Negli ultimi anni il fenomeno dei sequestri in Nigeria ha coinvolto anche numerosi sacerdoti in molte regioni del Paese. Nella gran parte dei casi, gruppi armati jihadisti e affiliati del crimine organizzato agiscono con l’obiettivo di destabilizzare il territorio e guadagnare attraverso una richiesta di riscatto. Quest’ultimo può raggiungere una somma di poche centinaia di euro fino a diverse migliaia. Difficilmente le vittime vengono rilasciate senza che le autorità abbiano pagato o, nel caso di episodi jihadisti, liberato in cambio decine di militanti islamici. Altre volte, e questo potrebbe essere il caso dell’orfanotrofio assaltato sabato, i giovani sequestrati vengono arruolati dai terroristi. Molte le scuole che sono state prese di mira nel tempo, centinaia gli studenti rapiti.
Anche i funzionari governativi non sono esenti dai sequestri. Oggi è stata infatti rapita Bridget Esene, la portavoce del Servizio immigrazione della Nigeria (Nis) nello Stato federale di Edo. «Esene è stata fermata da un gruppo di uomini armati mentre si dirigeva in chiesa – hanno riferito diversi testimoni –. I responsabili non sono ancora stati identificati e non hanno ancora contattato la famiglia dell’ostaggio».
Molti sono i casi in cui, purtroppo, le vittime dei rapimenti non sopravvivono al sequestro o rimangono profondamente ferite fisicamente e psicologicamente.