Sale a 6.630 morti e 11.440
feriti il bilancio del devastante terremoto che sabato scorso ha
colpito il Nepal.
Almeno 19 le persone morte per la frana verificatasi
sull'Everest in seguito al sisma. Altre 61 persone sono morte
nei vicini India e Bangladesh, mentre la Cina parla di 25 morti
in Tibet.
Intanto si è registrata una nuova scossa di magnitudo
4.2 di terremoto, senza che si
registrassero ulteriori danni o vittime. Lo ha reso noto il
Centro europeo sismologico mediterraneo (Esmc).
La scossa, con epicentro a circa 74 chilometri a nord-ovest
della capitale, è stata avvertita alle 6,22 locali.
Secondo i media nepalesi, si tratta della 102esima scossa
superiore a magnitudo 4 registrata dopo la più violenta di
magnitudo 7.8.
Il governo nepalese ha
dichiarato lo stato di crisi nei 12 distretti della valle di
Kathmandu più colpiti dal sisma di sabato. Lo ha annunciato il
ministro dell'Informazione Minendra Rijal.
In base a questa disposizione, le autorità locali possono
confiscare proprietà private, medicine, cibo, indumenti o
macchinari per venire in aiuto alla popolazione terremotata.
In
mattinata i soccorritori hanno estratto un
ragazzo di 15 anni sopravvissuto dalle macerie cinque giorni dopo il tragico
terremoto. Il ragazzo estratto vivo oggi alle 11,50 locali a Kathmandu da un team misto nepalese-americano si chiama Pemba, è originario di Nuwakot, e lavorava in una guest house crollata a causa del terremoto di sabato. La guest house si trova nella zona di Gongabu, quartiere della capitale nepalese molto frequentato dai turistie dove ancora oggi le operazioni di scavo. Il Centro nazionale operazioni di emergenza (Neoc) nepalese ha reso noto, in un tweet, che due donne sono state estratte vive dalle macerie a Dadhikot,quartiere di Kathmandu, e Bhaktapur, località vicina allacapitale. Per il momento non si hanno però altre informazioni. Un segnale di speranza anche se la convinzione è che si tratti di un caso unico. L'esercito nepalese infatti, che
coordina le operazioni di soccorso delle vittime del sisma di
sabato, ha chiesto ai team stranieri di partire in quanto "non
ci sono più possibilità di trovare persone vive dopo 96 ore". Lo
riferisce The Himalayan Times.
Attualmente sono al lavoro 32 squadre provenienti da 15 Paesi
per un totale di 1.200 soccorritori. Sono tutti concentrati a
Kathmandu, eccetto il team britannico che è dislocato nel
distretto di Sindhupalchowk, dove si contano oltre 1.580 morti.
Sono invece 6.700 i poliziotti impegnati e oltre 31 mila
soldati. Ieri 21 elicotteri hanno trasportato 1.268 persone a
Kathmandu, ma il maltempo di stamane ha sospeso le operazioni.
Nell'antico complesso religioso
del tempio di Pashupati Nath, a Kathmandu, dove giorno e notte
si cremano i morti del sisma comincia a scarseggiare la legna
per le pire, mentre gli operatori sono ormai stremati.
"In condizioni normali organizziamo in media circa 20 o 25
cremazioni al giorno - dice uno dei 32 assistenti noti come
ghate bajes - ma ora ce ne sono fino a 150 al giorno".
L'aria nei pressi del crematorio, situato sul fiume Bagmati,
nel pieno centro della capitale, è diventata irrespirabile.
Gli addetti sono costretti a lavorare senza sosta per
smaltire il grande numero di corpi che arrivano.