Boris Nemtsov è stato primo vicepremier della Russia ed è ora uno dei più noti oppositori al regime di Vladimir Putin. È co-presidente del gruppo d’opposizione Partito Repubblicano di Russia - Partito della Libertà Popolare e dirigente del movimento Solidarnost. Ha partecipato attivamente alle proteste contro la rielezione di Putin alla presidenza il 4 marzo 2012. Come tanti in Russia egli crede che Putin non abbia ancora elaborato una strategia per il “dopo-Ucraina”.
Allora, che farà adesso Putin?Molto dipenderà dalla piega che prenderanno gli avvenimenti a Kiev. Secondo i suoi piani, la presidenza dell’Ucraina, dopo le «follie » del Majdan Nezalezhnosti, la Piazza dell’Indipendenza, avrebbe dovuto rimanere nelle mani di Viktor Janukovich, definito «il solo detentore legittimo» del potere in Ucraina.
Ma adesso sembra che non sarà così...Ha sentito che cosa ha detto Putin oggi (ieri)? Ha insistito che Janukovich resta «l’unico presidente legittimo» dell’Ucraina, ma ha ammesso di considerarlo ormai fuori gioco. Putin è arrivato a supporre, e a dire all’interessato, che «non ha più alcun futuro politico».
Ma anche in queste condizioni con le forze filo-occidentali al potere, Putin dovrà fare qualcosa...Certo. A grandi linee è chiaro che cosa farà Putin. Si vendicherà. Scatenerà una guerra commerciale con l’Ucraina e continuerà febbrilmente a costruire il gasdotto South Stream per convogliare il gas aggirando l’Ucraina. Il fatto che questo gasdotto avrà costi stratosferici, il fatto che questo prezzo dovremo pagarlo noi con l’aumento del prezzo del gas in Russia, per lui non ha nessuna importanza. Neppure il fatto che le capacità di esportazione già adesso sono sfruttate solo a metà, lo preoccupa. Si vendicherà. A spese della Russia e dei suoi cittadini.
Se è difficile dire che cosa farà Putin, secondo lei che cosa dovrebbe fare?Iniziare trattative con l’Europa in vista dell’associazione. L’Europa è il nostro più importante partner commerciale e la creazione di una zona di libero commercio con essa sarebbe evidentemente vantaggiosa per la Russia. Maggiore è la concorrenza, migliore è la qualità e minori sono i prezzi. Anche la questione dell’abolizione dei visti con l’Europa, dopo la firma dell’accordo, si risolverà più rapidamente. In secondo luogo non impedire all’Ucraina di concludere un accordo di associazione, ma agire in parallelo con essa. Cercare di accordarsi sulla creazione di un consorzio per il trasporto del gas con l’Ucraina e l’Europa contemporaneamente alla firma del trattato di associazione. Chiudere l’affare del South Stream. La sua costruzione rovinerà il Gazprom e la Russia.
Dunque, in questa partita per l’Ucraina Putin ha perduto...Ha sottovalutato il popolo ucraino. Come, fra l’altro, sottovaluta il popolo russo.
In che modo?Quando sull’Euromajdan si sono riunite 100mila persone, Putin, secondo le sue abitudini cekiste, ha pensato che tutti fossero venuti con i soldi del Dipartimento di Stato e che fosse tutta colpa della Cia. Non gli è venuta in mente la semplice idea che a Kiev, secondo tutti i sondaggi, i fautori dell’eurointegrazione sono più numerosi degli assertori dell’Unione Doganale (filo-russa). E le persone sono pronte a difendere la loro scelta.