Ancora un naufragio nel Mediterraneo. Ancora migranti che perdono la vita cercando una vita possibile. È successo a 300 miglia a Sud-Est di Malta, in acque internazionali di competenza de La Valletta per le operazioni di ricerca e soccorso. Non è chiaro quante persone fossero imbarcate sul battello, al momento risultano recuperati due cadaveri e sette superstiti, tra i quali due bambini, ma i dispersi sarebbero decine. Alcuni naufraghi dicono che sul battello erano in 400. Le speranze di ritrovarli in vita si affievoliscono di ora in ora.
I naufraghi sono stati soccorsi dalla nave mercantile Pegasus, che incrociava nella zona. Alle operazioni ha partecipato anche un elicottero della Guardia costiera italiana e uno della Marina greca, che ha trasportato d'urgenza tre superstiti che sarebbero in gravi condizioni verso un ospedale ellenico. In particolare una bambina ha sofferto di una grave ipotermia per essere stata a lungo nell'acqua gelida.
Cinque dei migranti in mare si sono salvati grazie all'intervento di un ATR 42 della guardia costiera di Catania. Il velivolo alla loro vista ha lanciato fumogeni e una zattera di salvataggio che è stata raggiunta a nuoto dai migranti in
mare. Sul posto sono state intanto dirottate le navi Koulista e Verdi, che erano nei pressi.
Intanto sono arrivati alle 23 di venerdì sera a Pozzallo i 386 i migranti salvati dalla Guardia Costiera. La segnalazione di soccorso - dice una nota - era pervenuta alla Centrale Operativa di Roma giovedì mattina tramite una chiamata
da un telefono satellitare. Sul punto sono stati inviati alcuni mercantili.
Uno di essi, il Pegasus, battente bandiera panamense, ha individuato il barcone con a bordo 384 migranti. Dopo averli presi a bordo, ha cominciato a dirigersi verso il porto di Pozzallo. Durante la navigazione, sono stati avvistati due
uomini in mare (naufraghi di cui abbiamo riferito sopra), recuperati dall'equipaggio del mercantile. Per uno dei due migranti si è resa necessaria un'evacuazione medica da parte del personale dell'elicottero della Guardia Costiera, che a bordo aveva anche un medico del Cisom, il Corpo Italiano di Soccorso dell'Ordine di Malta.