Non bastano i morti, circa mille solo negli ultimi due mesi, al bilancio della guerra di Boko Haram al governo nigeriano va aggiunta anche l'emergenza umanitaria nel Nord Est del Paese dove il numero degli sfollati cresce giorno dopo giorno. Un milione e 400mila solo quelli interni (dati Onu) cui vanno aggiunti i 170mila provenienti da Ciad, Camerun e Niger.

A lanciare l'allarme Medici senza frontiere che sta fornendo assistenza medica in tutta l'area oggetto continuo degli assalti del gruppo terroristico. “Donne e bambini sono particolarmente vulnerabili in questa situazione e i bisogni medici sono molti - Federica Alberti, Capo missione di Msf in Ciad - Abbiamo conosciuto donne incinte che hanno camminato per chilometri in un caldo torrido per cercare assistenza medica. Le persone vivono senza ripari adeguati e non hanno accesso a cibo e acqua pulita". L'associazione denuncia anche gli abusi sessuali, un fenomeno che nella regione sta crescendo a dismisura.

La situazione è peggiorata da quando il neo presidente nigeriano Buhari, eletto nel maggio scorso, ha promesso di risolvere il problema grazie all'aiuto della nuova coalizione multinazionale composta anche dagli eserciti di Ciad, Niger e Camerun.

Nel frattempo oggi il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon è arrivato in Nigeria per una visita di due giorni durante la quale parteciperà alle commemorazioni delle vittime dell'attacco del gruppo islamista contro la sede dell'Onu ad Abuja nel 2011. L'attentato costò la vita a 21 persone.

Solo i eri il capo delle forze armate nigeriane, generale Tukur Buratai, è sfuggito illeso a un attentato dei jihadisti fedeli al Califfato mentre si trovava in visita alle truppe a Maiduguri, nello Stato di Borno. Nello scontro a fuoco che è seguito sarebbero morti 10 guerriglieri islamisti e un soldato.