sabato 24 ottobre 2015
​Il ministro degli Esteri in un'intervista sollecita una soluzione politica ed elezioni.
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Svolta di Mosca sulla Siria. Oltre che all'esercito di Damasco, i raid russi forniranno copertura ai ribelli anti-Assad quando questi saranno impegnati a combattere contro lo Stato islamico. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov, in un'intervista alla televisione di Stato. Mosca è "pronta ad includere l'opposizione patriottica, compreso il cosiddetto Esercito libero siriano, nella fornitura di sostegno aereo, anche se ci sono state negate le informazioni su dove, in base a dati Usa, sono localizzati i terroristi, e dov'è l'opposizione patriottica" ha detto il ministro, ribadendo però la necessità di elezioni parlamentari e presidenziali come parte della soluzione politica alla crisi siriana. Nell'intervista alla tv statale Rossia, Lavrov ha aggiunto che Mosca è pronta a una "intensa collaborazione" con gli Stati Uniti sulla crisi in Siria. E ha sollecitato un ruolo attivo dell'Unione europea: "Spero che alla fine la Ue capisca che la sua posizione 'distaccata' sulla questione siriana è inaccettabile". Sul terreno intanto si continua a combattere. Sono oltre 60 i morti nei violenti scontri registrati nelle ultime 24 ore nella provincia di Aleppo, nel Nord. Lo riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani. La Ong ha precisato che tra le vittime figurano almeno 28 jihadisti dell'Is e 16 ribelli, morti o nei raid aerei russi o nei combattimenti con le forze del regime di Damasco in corso lungo un importante asse stradale che collega Aleppo a Homs. Nei combattimenti sono rimasti uccisi anche 21 uomini del regime, tra soldati e miliziani.
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