mercoledì 22 agosto 2012
Meles Zenaw, 57 anni, si è spento in una clinica di Bruxelles nella notte tra lunedì e martedì. Le autorità etiopi non hanno voluto precisare né il luogo né la causa del decesso, si sono limitati a parlare di un'improvvisa infezione. In realtà il premier era malato da oltre un anno e da giugno non appariva in pubblico.
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Non è morto nella “sua” Etiopia. Meles Zenawi, l’uomo-simbolo del Paese – che per oltre vent’anni ne ha retto saldamente le redini – si è spento a 57 anni nella clinica universitaria Saint Luc di Bruxelles. Lo ha detto il portavoce della Commissione europea, nel messaggio di condoglianze. Fonti diplomatiche hanno, inoltre, precisato che il premier era arrivato in Belgio a luglio. Le autorità etiopi, invece, non hanno voluto precisare né il luogo né la causa del decesso. Si sono limitati a parlare di un’improvvisa infezione. In realtà, già da due mesi, era noto che Meles stava male. Il leader – al potere dal 1991 – non appariva in pubblico da giugno, quando aveva partecipato al G20 a Los Cabos, in Messico. Alcune settimane fa era circolata la voce, non confermata, di una sua grave malattia e del ricovero in un ospedale belga. Poi, nella notte tra lunedì e martedì, la morte. «Si stava riprendendo bene ma poi è accaduto qualcosa ed è stato portato in terapia intensiva. Non ce l’ha fatta», ha affermato, con voluta vaghezza, il portavoce del governo, Bereket Simon. Bereket ha, però, precisato che Meles era malato da oltre un anno e che al momento della morte era circondato dai familiari. In base alla Costituzione, il potere passerà nelle mani del numero due dell’esecutivo, Hailemariam Desalegn. Il vice premier assumerà le funzioni di leader, come in pratica ha già fatto ormai dallo scorso giugno in forma, però, segreta. Si teme, però, che si apra una fase di vuoto potere per il Paese-chiave per il Corno d’Africa. ​
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