La sua vittoria è storica non solo per l'Egitto, ma per tutto il Medio Oriente. Il candidato dei Fratelli musulmani ha vinto col 51,73% dei voti pari a 13.230.131 voti contro i 12.347.038 del suo avversario e cioé il 48,27% dei voti. Uno scarto di quasi novecentomila voti. Subito dopo l'annuncio sono cominciate a fioccare congratulazioni ed auguri. Fra le più significative, quella del capo del Consiglio militare Hussein Tantawi, seguita in serata da una dichiarazione sulla pagina Facebook, nella quale la giunta auspica che Morsi sappia assumersi la responsabilità del popolo "in rivolta" e sollecita una riconciliazione nazionale. Auguri anche dalla Chiesa copta che notoriamente aveva, anche se non esplicitamente, indirizzato i fedeli verso Shafiq. La vittoria di Morsi chiude la fase di confusione e incertezza dell'ultima settimana, ma non apre quella della fine delle rivendicazioni della piazza.
Il neo eletto presidente egiziano Mohamad Morsi, esponente del movimento islamico dei Fratelli musulmani, ha detto in un'intervista all'agenzia iraniana Fars di voler estendere i legami con Teheran per creare un "equilibrio" strategico nella regione.Mohamad Morsi contro la recente decisione del consiglio militare di ridurre i poteri del presidente: "Respingo la decisione del consiglio militare di restringere l'autorità del presidente. Non hanno il diritto di decidere su questo", ha detto Morsi in un'intervista alla Fars.Il presidente Usa Barack Obama ha telefonato al presidente eletto egiziano Mohamad Morsi "per congratularsi con lui per la sua vittoria alle elezioni presidenziali egiziane". Obama, riferisce la casa Bianca, ha aggiunto che "gli Stati Uniti continueranno a sostenere la transizione dell'Egitto verso la democrazia".Nel colloquio telefonico, aggiunge la Casa Bianca, Obama ha espresso il suo "interesse a lavorare insieme al presidente eletto Morsi, sulla base del rispetto reciproco, per far progredire i molti interessi comuni di Egitto e Stati Uniti".Il nunzio al Cairo: possa guidare il Paese nell'interesse di tutti i suoi figli«Abbiamo presentato i saluti al presidente che ha guadagnato la fiducia degli egiziani auspicando che con l'aiuto di Dio e la sua coscienza possa guidare il paese nell'interesse di tutti i suoi figli, in modo da salvaguardare la coesione del tessuto sociale». È il commento all'elezione di Morsi da parte di monsignor Michael Fitzgerald, nunzio apostolico al Cairo. Parlando all'agenzia Misna, il nunzio ha detto che neidiscorsi del candidato Morsi "abbiamo sentito parole di collaborazione e una salda attenzione per l'interesse nazionale e per questo gli auguriamo che, attraverso il perfezionamento delle istituzioni, possa creare uno Stato civile, moderno e democratico che garantisca la pace e la giustizia sociale". È importante, osserva monsignor Fitzgerald, "che l'Egitto torni a occupare, dopo anni difficili, il ruolo che gli spetta non solo nel consesso regionale ma a livello internazionale".
Dopo trent'anni di regime di Mubarak, il suo successore, il primo presidente democraticamente eletto nella storia d'Egitto, è un Fratello musulmano. Nel suo primo discorso ha promesso che «la rivoluzione continua» e ha lanciato un appello all'unità promettendo che rispetterà i trattati internazionali, tra cui l'accordo di pace con Israele. Il nunzio: agisca nell'interesse di tutti.
Gli auguri del vescovo copto Pachomius
Gli auguri del vescovo copto Pachomius
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