Procede a ritmo spedito la raccolta di firme avviata da un gruppo di cittadini torinesi che in un appello pubblicato anche su un sito Internet chiedono al governo italiano «di fare il massimo per la liberazione» di suor Maria Teresa Olivero e suor Caterina Giraudo, le due religiose italiane rapite a El Wak, in Kenya, nella notte tra il 9 e il 10 novembre e portate poi, secondo le ipotesi più ricorrenti, in territorio somalo. «L'iniziativa è stata promossa da fedeli del movimento cattolico Equipes Notre-Dame che stanno raccogliendo firme sul sito chiccodisenape.wordpress.com», ha detto all'agenzia missionaria Misna don Fredo Olivero, fratello di una delle rapite. I promotori dell'iniziativa hanno sottolineato che si tratta di un modo per esprimere solidarietà pur nel rispetto del silenzio stampa chiesto dalle autorità diplomatiche su una vicenda che dopo più di un mese non sembra fornire segnali di ulteriori novità. Nell'ultimo mese " ricorda la Misna per la liberazione delle due religiose italiane si sono mossi anche gli anziani di El Wak che, almeno in un'occasione, hanno potuto incontrare le due sorelle del Movimento missionario contemplativo Charles de Foucauld. Proprio ieri il ministro degli Esteri Franco Frattini ha annunciato di aver incaricato l'onorevole Margherita Boniver di recarsi in missione in Kenya, all'inizio del 2009, per favorire la liberazione delle due suore italiane. «Finché le suore non saranno liberate non dico niente " ha premesso Frattini " ma ho pensato di accentuare i livelli dei contatti con una missione politica all'inizio del prossimo anno: ho pregato la presidente Boniver di recarsi a mio nome nel Paese per incontrare le autorità keniote». Insomma, ha aggiunto Frattini, «i contatti con le autorità sono in corso ma ovviamente mantengo il silenzio stampa che in passato ha premiato». Nell'estate del 2007 la Boniver compì un'analoga missione, su incarico dell'allora presidente del Consiglio Romano Prodi, per facilitare la liberazione di padre Giancarlo Bossi, missionario del Pime rapito nelle Filippine. Padre Bossi fu rilasciato dopo un mese e mezzo nelle mani dei sequestratori, appena una settimana dopo la missione compiuta dalla Boniver. Negli scorsi giorni padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, ha espresso la «preoccupazione» del Papa per il prolungarsi del sequestro delle due suore italiane, ed ha auspicato che questa «situazione dolorosa e gravemente ingiusta di cui sono vittime persone del tutto innocenti e bememerite possa risolversi al più presto». Il 24 novembre scorso un somalo è stato rinviato a giudizio dal tribunale di Nairobi proprio per il rapimento delle due suore italiane. L'uomo, Abdikadir Mohammed Omar, è stato rinviato a giudizio anche per cinque rapine compiute nel corso del sequestro, al quale " secondo fonti concordi " parteciparono una cinquantina di persone ben armate, che attaccarono anche il locale posto di polizia. Il gruppo armato proveniva dalla Somalia, dove poi è rientrato con le due suore, e " sembra " il loro autista keniano. Mohammed Omar si è dichiarato innocente per tutte le accuse, per le quali " se dichiarato colpevole " rischia fino alla condanna a morte. (R.E.)