Tre giovani volontari torinesi (Mattia D'Eredità, Daniele Romano e Marco Leone) hanno inviato a avvenire.it il racconto della esperienza vissuta in una missione in Ecuador.
Dal 25 novembre alla fine di dicembre siamo stati in missione a Manta, Ecuador, ospiti delle suore di San Giuseppe Benedetto Cottolengo.
Mattia ha 20 anni, è studente, ed è alla prima esperienza in missione, Per Daniele, ingegnere 37enne, è la seconda. Il veterano è Marco, assistente sanitario, alla quinta avventura in Ecuador per progetti di cooperazione internazionale con la Regione Piemonte.
Il nostro servizio è stato alla
Fundacion sanitaria Cottolengo, creata nel 2012: è un ospedale e insieme una casa di riposo, dove vengono accolti anziani e malati terminali, ma anche giovani malati gravi o gravemente infortunati. Nella fondazione ci sono 55 ospiti; a disposizione di tutti la fisioterapia e la terapia occupazionale praticata nel salone “multimediale”. I dipendenti sono 33 tra cuochi, medici, infermieri e fisioterapisti, addetti alle pulizie (
altre info qui). Quello che ci ha colpito è il modo in cui viene trattata la gente e il legame tra pazienti e personale. Sembra di essere in una grande famiglia, la cura che gli operatori hanno per i malati è speciale perché viene dal cuore.
I dipendenti della struttura hanno alle spalle storie difficili e le suore credono nel loro riscatto.
Il servizio alla Fondazione ci ha fatto toccare con mano ciò che è strettamente necessario nella vita di un uomo, provare la sensazione di non possedere nulla, di non sicurezze nel futuro, ma essere comunque felici e positivi. Vorremmo raccntare in particolare di Danièl, 33 anni, vittima qualche anno fa di un grave incidente in moto; ha difficoltà a muoversi, camminare e parlare, ma per lui ogni giorno che passa è "meglio di ieri". Nell’attività quotidiana con i malati, i poveri, le famiglie in difficoltà abbiamo sperimento ciò che dice il Papa nell’Evangelii gaudium:
“Il vero missionario, che non smette mai di essere discepolo, sa che Gesù cammina con lui, lavora con lui. Sente Gesù vivo insieme con lui nel mezzo dell’impegno missionario.”