I terroristi dell'Isis stanno arretrando. Non sono riusciti a conquistare Kobane, la città curda in Siria al confine della Turchia, e ora devono subire la controffensiva dei peshmerga curdi, appoggiati dai raid aerei della Coalizione a guida americana. I difensori di Kobane sono riuscit a strappare il controllo di altre posizioni allo Stato islamico. Ma a caro prezzo: è salito a oltre 650 il numero dei morti dall'inizio dell'attacco jihadista, un mese fa, secondo un bilancio stilato dall'ong Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus), che non tiene conto delle vittime dei bombardamenti della Coalizione. Gli uccisi sono 374 combattenti dell'Isis e 258 curdi, oltre a 20 civili.
Un funzionario curdo ha affermato che lo Stato islamico controlla
ora non più del 20 per cento della città, rispetto al 30 per
cento che era riuscito a conquistare. Secondo l'Ondus, i
miliziani dell'Ypg sono riusciti anche a riprendere il controllo
di una collina, nota come Zanqat, a ovest della città.
Aiuti civili e militari ai curdi
La Cooperazione italiana ha stanziato 300.000 euro a favore
della Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezza
Luna Rossa per assistere i curdi in fuga da Kobane. Per quanto
riguarda l'Iraq, il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha
annunciato un nuovo contributo militare, con un aereo Kc-767 per
il rifornimento in volo, due velivoli senza pilota Predator e
280 militari, tra istruttori per le forze curde che contrastano
l'Isis e consiglieri per gli alti comandi delle forze irachene.
Da parte sua, il governo britannico ha fatto sapere che invierà
in Iraq i suoi droni Reaper dislocati in Afghanistan.
Assad bombarda gli oppositori, morti sei bambini
Intanto mentre tutta l'attenzione dei media è concentrata sulla
guerra allo Stato islamico, il regime siriano prosegue nei bombardamenti contro aree ribelli, che provocano anche numerose vittime tra i civili. Quattordici persone, di cui sei bambini, sono state uccise in raid dell'aviazione di Damasco nelle regioni intorno alla capitale e nella provincia nord-occidentale di Idlib. I jet di Bashar al Assad, inoltre, hanno compiuto tre attacchi contro l'Isis nella regione orientale di Dayr az Zor, al confine con l'Iraq, già colpita a più riprese dagli aerei della Coalizione, anche se non vi sono notizie ufficiali di un
coordinamento tra l'alleanza internazionale guidata dagli Usa e l'aviazione siriana.
Iraq: Baghdad non è più sotto la minaccia diretta dell'Isis
In Iraq, nel frattempo, dove i combattimenti continuano nella provincia di Al Anbar, a non più di 40 chilometri a ovest di Baghdad, diversi attentati, che hanno preso di mira in particolare quartieri a maggioranza sciita, hanno ucciso almeno
26 persone. Ma secondo il portavoce del Pentagono John Kirby, "Baghdad non è più sotto la minaccia imminente dell'Isis", dopo che nei giorni scorsi i militanti jihadisti erano arrivati fino a una decina di chilometri dall'aeroporto della capitale irachena.
Jihadisti europei con l'Isis. Due arresti in Austria
Nuove allarmanti notizie confermano intanto l'ascendente
dello Stato islamico su molti giovani europei. Fino a 30
cittadini britannici sono morti combattendo fra le file
dell'Isis e di altri gruppi terroristici in Siria, secondo il
Daily Telegraph. Un jihadista tedesco, in un video pubblicato da
Welt on line, minaccia americani, tedeschi e la cancelliera
tedesca, che chiama "la sporca Merkel".
Si è appreso inoltre che la polizia austriaca, su mandato
della procura di Monaco di Baviera, ha arrestato sabato scorso
una coppia di tedeschi sospettati di progettare un attentato e
di aver combattuto con i jihadisti in Siria, portando là anche
loro figlio di otto anni.
In serata sui media è comparso un nuovo video jihadista con i
miliziani che, a volto scoperto, minacciano in inglese, francese
e tedesco. "Taglieremo le teste di tutti quelli che manderete,
uccideremo ogni singolo soldato", tuona un miliziano, nome di
battaglia abu Abdullah al-Britani, con accento inglese. Poi un
altro, in francese, parla al "porco Hollande": "Tutti sanno -
dice secondo quanto riporta il Daily Mail - quanto denaro tu e
la tua coalizione avete speso e perso nella vostra guerra contro
l'Islam", sarà una "grande disfatta".