Una trentina di persone sono state soccorse dopo essere entrate in territorio macedone.In mattinata la polizia greca aveva segnalato che più di 7.000 rifugiati, la metà delle quali donne e bambini, erano ammassati al confine, a Idomeni. Un numero quattro volte superiore alle capacità dei campi allestiti per la prima accoglienza.
Circa 6.500 persone si trovano al confine su territorio
greco, alcune delle quali anche da 8 giorni, con riserve
molto limitate di acqua e cibo. Da parte loro, le autorità
macedoni lasciano passare solo un numero molto limitato di
migranti ogni giorno.
Serbia, centinaia dalla Macedonia. Nelle ultime 24 ore circa 400 migranti sono entrati in Serbia dalla Macedonia. Oggi le autorità serbe dovrebbero organizzare il trasferimento in Croazia di altri 500 profughi, ma è atteso l'arrivo di altri 500 disperati provenienti dalla Macedonia.
A Calais iniziato lo sgombero. È iniziato questa mattina lo sgombero
della parte sud della "giungla" di Calais, il campo profughi
più grande di Francia dove si fermano migliaia di
migranti diretti in Gran Bretagna. La polizia ha ordinato ai presenti di
lasciare volontariamente il campo, per non essere costretta a
intervenire con la forza.
Due bulldozer e circa 20 persone
hanno cominciato a smantellare decine di baracche.
Sul posto anche 30 auto della polizia e due furgoni
antisommossa per eseguire l'ordine di sgombero del tribunale
amministrativo di Lille.
Gli immigrati hanno
recuperato bombole di gas ed effetti personali e si stanno
spostando verso altre zone del campo. Durante le operazioni è
stata arrestata una militante britannica del
movimento "No Borders".
Nella "giungla" vivono tra le 3.700 e le
7.000 persone provenienti da Siria, Afghanistan e Sudan, di cui
800-1.000 accampate nel settore in cui stanno avvenendo le
operazioni di smantellamento. La parte nord, che ospita tra i
1.100 e 3.500, non è oggetto del provvedimento di sgombero.In serata lo sgombero è stato sospeso a causa della violenza degli scontri.Gentiloni fa appello all'Europa. "L'Europa è sull'orlo del precipizio" e bisogna evitare
"decisioni drastiche e irreversibili" puntando su una
"modalità comune di gestione" dei flussi migratori, è
l'ennesimo appello dell'Italia lanciato dal ministro degli
Esteri Paolo Gentiloni in un'intervista al quotidiano tedesco
Handelsblat. Il titolare della Farnesina ha accolto oggi a Fiumicino un primo gruppo di 93 rifugiati siriani, tra cui 42
minori, arrivati grazie al progetto pilota promosso dal governo
assieme alla Comunità di Sant'Egidio, alla Federazione delle
Chiese Evangeliche e alla Tavola Valdese.