Almeno duemila migranti hanno
tentato di scavalcare, in vari punti, la
frontiera che separa il territorio del Marocco dall'enclave
spagnola di Melilla: di questi circa 500 sono riusciti a passare
nella città autonoma. Lo hanno reso noto fonti della prefettura
locale. Si tratta, secondo le fonti, del maggiore assalto alla
doppia barriera di protezione della frontiera, alta sei metri,
registrato dal 2005.La nuova valanga di immigrati, di
origini subsahariane, si è riversata alle 5.30 di mercoledì
soprattutto in prossimità dei passi frontalieri di Beni Ensar e
del Barrio Chino. Il mezzo migliaio di subsahariani che sono
riusciti a scavalcare si sono diretti di corsa al Centro di
soggiorno temporaneo per immigrati (Ceti) di Melilla, dove sono
stati ricevuti fra canti di vittoria dai migranti ospitati nella
struttura.Il Ceti, che ha una capacità di accoglienza di 480
persone, attualmente ne ospita oltre 1.900, ai quali si sono
aggiunti i nuovi arrivi. Per far fronte alla situazione di
emergenza, sono state montate tende dall'esercito e dalla Croce
Rossa.
Il ministro spagnolo dell'Interno, Jorge Fernandez Diaz, in
dichiarazioni ai media ha riconosciuto che il Ceti "è in una
situazione al limite" dopo gli ultimi arrivi in massa di
migranti. Per "coordinare sul terreno" l'emergenza, si recherà a
Melilla il segretario di Stato alla sicurezza, Francisco
Martinez. Secondo il ministro dell'Interno, migliaia di migranti
stanno scendendo dal monte Gurugù, vicino alla frontiera
marocchina, per tentare di passare in territorio
comunitario.