Il ministro tedesco dell'Interno Thomas de Maizière ha chiesto un parziale divieto del burqa.
"Siamo d'accordo per respingere il burqa, siamo d'accordo sull'introduzione per legge del principio che di debba mostrare il volto in contesti in cui questo è necessario per la nostra società: al volante, nel corso di procedure amministrative, nelle scuole e nelle università, nella pubblica amministrazione e nei tribunali", ha detto il capo dell'Interno dopo una riunione con i suoi omologhi conservatori a livello di Laender.
Merkel: burqa ostacolo all'integrazioneIeri Angela Merkel aveva preso una
posizione chiara: "È un ostacolo all'integrazione" e potrebbe
essere parzialmente vietato.
Le dichiarazioni sono state rese mentre si avvicinano due
elezioni regionali in programma a settembre: a Berlino il 18 e
in Meclemburgo già il 4. Un giorno fatidico: fu il 4 settembre
dell'anno scorso infatti che Merkel prese la decisione di aprire
le frontiere ai profughi non registrati per lenire la crisi
umanitaria creatasi nei Balcani. Ma tolse anche un tappo che
portò a 1,1 milioni il numero di migranti giunti in Germania nel
2015.
Una scelta preannunciata poco prima dalla frase "Wir
schaffen das" ("ce la facciamo") e sostenuta dall'idea che il
Paese è abbastanza grande per assorbire il flusso, di cui
peraltro ha bisogno per motivi demografici ed economici. Dopo
due segnali preoccupanti in primavera, il mese scorso però c'è
stata la scarica che ha destabilizzato l'opinione pubblica:
quattro attacchi compiuti da migranti hanno causato dieci morti
e almeno 40 feriti (tre attentatori erano profughi e in due casi
simpatizzanti del Daesh).
"Il fenomeno del terrorismo islamico del Daesh non ci è
arrivato con i profughi ma lo avevamo anche prima", ha sostenuto
la cancelliera in un comizio in Meclemburgo. Contro il terrore
serve "più personale e più possibilità di intervenire", ha detto
Merkel in linea con il pacchetto-sicurezza presentato la
settimana scorsa dal ministro dell'Interno Thomas de Maizère,
annunciando fra l'altro assunzioni di migliaia di poliziotti e
altre forze di sicurezza, espulsioni accelerate per i profughi
pericolosi e maggiore videosorveglianza. "Facciamo tutto
l'umanamente possibile per garantire la sicurezza e dove ci sono
falle, dobbiamo aggiustare la rotta", ha poi detto in una
video-intervista.
La cancelliera inoltre ha affrontato la delicata questione
del "burqa", come in Germania comunemente viene chiamato il
niqab, il velo islamico che lascia scoperti solo gli occhi: "Dal
mio punto di vista, in Germania una donna completamente velata
ha poche possibilità di integrarsi", ha constatato Merkel, che
però non ha ceduto alle richieste di un bando generalizzato che
vengono da frange della Cdu più esposte alla concorrenza
elettorale dell'estrema destra.
"Si tratta di una questione
politica e giuridica" affidata al ministro dell'Interno che "ha
il mio pieno sostegno", ha detto ancora la cancelliera alla
vigilia della pubblicazione di un documento in cui ministri
dell'Interno regionali del suo partito cristiano-democratico
(Cdu) dovrebbero chiedere un divieto del velo integrale in
uffici pubblici dove è necessario farsi riconoscere, in
manifestazioni e alla guida di auto.