I due fucilieri di Marina,
Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, sono arrivati all'Hotel
Trident di Kochi dopo aver lasciato in serata la Borstal School
dove erano agli arresti.
I due, che per l'occasione non indossavano la divisa ma jeans
e maglietta, alloggeranno in albergo in attesa dell'inizio del
processo fissato per il 18 giugno.
"Esprimo la viva soddisfazione del
governo e mia personale per la liberazione, avvenuta oggi su
cauzione, dei nostri marò Massimiliano Latorre e Salvatore
Girone, detenuti da oltre tre mesi nel Kerala (India) a seguito
di un incidente avvenuto in acque internazionali". Lo afferma
in una nota Mario Monti spiegando di aver "porto
telefonicamente i sentimenti di gioia del popolo italiano al
maresciallo Latorre e al Secondo Capo Girone e ho potuto
constatare la loro forza e fierezza, malgrado la dura
esperienza di questi mesi".
"Un obiettivo importante della nostra azione è stato così
raggiunto", prosegue il presidente del Consiglio, che
sottolinea: "Ma la conclusione finale che vogliamo, per la
quale abbiamo lavorato fin dal primo giorno con determinazione
nei confronti delle autorità indiane di ogni livello, è il
ritorno in Italia dei nostri militari".
LA CRONISTORIA
La liberazione su cauzione di
Massimiliano Latorre e salvatore Girone è l'ultimo
episodio di una lunga via crucis
legale-diplomatica iniziata poco più di tre mesi e mezzo
quando vennero uccisi, atto di cui i due marò sono accusati
dalle autorità dello Stato indiano del Kerala, di due
pescatori.
15 febbraio: I due marò italiani, parte di un gruppo di 6 a
difesa della petroliera Enrica Lexie che naviga in acque
infestate dai pirati, aprono il fuoco contro un'imbarcazione
che si era avvicinata eccessivamente. Nelle stesse ore il
proprietario di un peschereccio denuncia che qualcuno da un
mercantile molto simile alla Lexie ha aperto il fuoco e ucciso
due pescatori, Ajesh Binki, 25 anni e Gelastine, 45.
Le autorità indiane convincono la nave a ormeggiare a Kochi,
la sequestrano e i due marò vengono fermati con l'accusa di
omicidio.
5 marzo: Latorre e Girone vengono trasferiti in carcere a
Trivandrum, dove resteranno fino al 25 maggio.
25 maggio: i marò italiani vengono trasferiti alla Borstal
school di Kochi, un ex, un ex riformatorio, scelto como nuova
residenza in attesa degli sviluppi del processo nei loro
confronti.
30 maggio: i giudici indiani accordano la libertà su cauzione.
Latorre e Girone non potranno lasciare la città di Kochi, per
la precisione un raggio di 10 chilometeri dal commissariato.
Cadono le accuse di terrorismo.