Il governo indiano intende rinunciare a processare o due marò italiani utilizzando la legge antipirateria, che prevede anche la penza di morte, per formulare l'accusa. Lo affermano fonti governative di Nuova Delhi. La decisione, aggiungono, sarà presentata lunedì prossimo nel corso dell'udienza prevista in Corte suprema.
La pazienza del governo italiano intanto è al limite. Di fronte alle lungaggini della
magistratura indiana (25 rinvii in due anni), i due marò
Salvatore Girone e Massimiliano Latorre devono tornare in
Italia dove attendere che venga istruito il processo e arrivi
la sentenza: lo ha ripetuto l'inviato speciale del governo
italiano,
Staffan de Mistura, nel giorno in cui
la Corte
Suprema indiana ha accordato un'altra settimana, ma non oltre,
all'agenzia antiterrorismo Nia e al ministero dell'Interno
perché formulino i capi di imputazione a carico dei due
fucilieri di Marina.L'Italia ha però chiesto che tornino a
casa: "Abbiamo fatto capire in tutta le maniere, anche
informalmente - ha detto il diplomatico italiano, intervistato
dal
Gr1 Rai - che questi ritardi vogliono dire" che si
autorizzano "i nostri fucilieri di Marina a tornare in Italia
con garanzie: (gli indiani) si prendano pure i loro tempi se
vogliono, ma a questo punto con i fucilieri di Marina in
Italia".