Brusco stop alle operazioni di contenimento della marea nera nel Golfo del Messico. La Bp ha infatti fermato ieri il sistema di recupero del petrolio in uscita dalla falla dopo un incidente che ha visto protagonista un robot sottomarino. Il tappo di contenimento che veicolava l’equivalente di oltre 16mila barili di greggio al giorno in una nave container è stato rimosso dopo che un robot ha colpito una delle valvole del cappuccio, come ha detto in un briefing l’ammiraglio della Guardia costiera Thad Allen. L’incidente, che ha provocato l’ingresso di gas nel circuito di riscaldamento della cupola, ha indotto la Bp a rimuovere il tappo per verificare la presenza di eventuali cristalli di idrato (di consistenza simile al ghiaccio) e, nel caso, rimuoverli. Fino al nuovo riposizionamento della calotta, che dovrebbe avvenire già nelle prossime ore, l’intero flusso di greggio in uscita dal pozzo si riverserà nel Golfo.Allen ha inoltre annunciato la morte di due responsabili delle operazioni di pulizia delle coste: uno sarebbe annegato in una piscina, il secondo, il capitano di una barca, sarebbe stato ucciso con un colpo di arma da fuoco. Le due vittime di ieri si aggiungono alle undici che hanno perso la vita in seguito all’esplosione della piattaforma Deepwater Horizon, avvenuta lo scorso 20 aprile.Intanto, all’indomani dell’annullamento da parte di un giudice della moratoria di sei mesi per le trivellazioni in acque profonde decisa da Barack Obama, il ministro dell’Interno americano, Ken Salazar, ha affermato che verranno adottate nuove misure per sospendere le perforazioni petrolifere. «Ogni giorno – ha detto Salazar – mentre il petrolio continua a fuoriuscire dal pozzo della Bp, abbiamo la dimostrazione della necessità di una interruzione delle trivellazioni in acque profonde». Quali che siano, però, le nuove misure dell’Amministrazione non sono ancora state rese note. Da parte sua la Casa Bianca ha già risposto al pronunciamento del giudice distrettuale Martin Feldman annunciando un immediato ricorso in appello.Lunedì Feldman ha accolto il ricorso guidato dalla Honbeck Offshore Services, attiva nel campo delle trivellazioni, secondo cui la moratoria della Casa Bianca è arbitraria perché nulla dimostra che le trivellazioni ad una profondità superiore ai 500 piedi (oltre 150 metri) siano più pericolose delle altre. Il ricorso ha l’appoggio del governatore della Louisiana, Bobby Jindal, un repubblicano all’opposizione. Si profila peraltro per il giudice Feldman una questione di conflitto di interessi. Il magistrato della Louisiana ha infatti interessi azionari in molte società che operano nel Golfo, tra cui la Transocean (proprietaria della piattaforma Deepwater Horizon). Dalle sue denunce dei redditi risulta che il giudice ha incassato dividendi proprio dalla Transocean, e ha interessi diretti in altre compagnie petrolifere. Secondo il direttore del gruppo ambientalista Pew Environment Group, Josh Reichert, «se il giudice Feldman ha investito in società petrolifere che operano nel Golfo è in flagrante conflitto di interessi». Mentre il petrolio continua a fuoriuscire dalla falla, la Bp ha annunciato ieri che sarà l’americano Robert Dudley il nuovo responsabile della compagnia per le operazioni nel Golfo del Messico. Dudley sostituisce Tony Hayward, che aveva fatto indignare più volte la Casa Bianca con una serie di gaffe. Come responsabile, Dudley dovrà occuparsi anche della risposta di Bp alle azioni legali e dei rapporti con Kenneth Feinberg, il gestore del fondo da 20 miliardi di dollari ottenuto da Obama in un drammatico faccia a faccia con i vertici di Bp.