Hollande a Tunisi (Foto Lapresse)Non è un compito facile quello dell’attuale governo e della maggioranza silenziosa sfilata domenica nella capitale. Si sa che migliaia di giovani sono partiti per combattere in Siria, dalla quale torneranno pericolosamente indottrinati. Ed anche è noto che alcuni politici continuano a flirtare con un’idea di islam non inclusivo quando non apertamente aggressivo.
Ecco perché è stata un’occasione persa dall’Europa quella di domenica. Solo Hollande e Renzi tra i leader maggiori sono andati a Tunisi, mentre un colpo d’occhio dei big occidentali uniti e coesi, come si è avuto a Parigi, avrebbe mandato un messaggio di ben altra forza.
Renzi a Tunisi (Foto Lapresse)Questo non impedisce, in ogni caso, che si possa ancora agire sul piano concreto, sulla linea scelta ad esempio dall’Italia, che ha cancellato il (pur esiguo) debito della Tunisia. Aiutare il turismo, dare chance allo sviluppo sono strumenti lungimiranti (e relativamente poco costosi) che permettono di avvantaggiare tutti, sottraendo molti tunisini alle sirene dell’Is. E, forse, risparmiandoci qualche altro attentato. Ulteriori distrazioni (come quella di domenica) potrebbe essere invece molto più onerose.