Si è chiuso con
l'approvazione all'unanimità di un piano d'azione e di una
dichiarazione politica comune il vertice Ue-Africa
sull'immigrazione alla Valletta. Subitdo dopo si è riunito il Consiglio straordinario dei capi di Stato e di governo Ue
per affronterare soprattutto la
questione delle frontiere esterne dell'Unione. "Senza efficaci
controlli - ha sottolineato il presidente del Consiglio europeo DonaldTusk - le regole di Schengen non
sopravviveranno". Non è la prima volta che Tusk sottolinea I
rischi che la crisi dei migranti pone per lo spazio europeo di
libera circolazione delle persone: è uno dei motivi che lo ha
spinto a decidere di convocare la riunione a Malta subito dopo
il vertice con i leader africani.
I paesi europei devono accelerare il ritmo della redistribuzione dei profughi da Italia e Francia: "se continuiamo a questo ritmo - ha detto ilpresidente della Commissione Jean-Claude Juncker - arriveremoall'obiettivo di redistribuirne 160 mila nel 2101". Nella conferenza stampa al termine del vertice di due giorni con i leader africani e poi del Consiglio straordinario Ue, Juncker ha ricordato che la pressione è crescente e che "non abbiamo molto tempo". Se la pressione migratoria "continua allo stesso ritmo, diventerà insopportabile per alcuni paesi e porterà alla reintroduzione dei confini" ha detto il presidente francese Francois Hollande. A margine dell'incontro si è deciso anche di un vertice Ue-Turchia si terrà "molto probabilmente" il 29 novembre a Bruxelles.Con il vertice della
Valletta, Europa e Africa hanno avviato "una nuova fase della
loro collaborazione, in cui ci si avvicina qualitativamente e
si condividono assieme le responsabilità" ha detto al
termine della riunione sull'immigrazione la cancelliera
tedesca, Angela Merkel. "La lotta all'immigrazione illegale
può avvenire da una parte nei paesi africani stessi,
attraverso una governance migliore, investimenti nella società
civile, crescita economica e una prospettiva per i giovani.
Dall'altra", ha proseguito, "l'Ue aiuta attraverso il fondo ma
anche con misure bilaterali specifiche". Meglio si combatte
l'immigrazione illegale, ha continuato, "meglio potremo
lavorare su quella legale". In conclusione, anche se il vertice
di Malta non ha risolto il problema, "è stato un inizio per
risolverlo in modo sistematico, anche se resta molto lavoro
davanti a noi".
All'origine del problema
dell'emigrazione illegale dai paesi africani ci sono certo la
povertà, la guerra e l'instabilità, ma se si riuscisse a
superare il problema dell'evasione fiscale delle imprese
straniere in Africa, che spesso beneficiano di regimi fiscali
che consentono loro di non pagare il dovuto nei paesi africani
in cui operano, "non avremmo bisogno degli aiuti allo
sviluppo" ha detto, al termine del vertice Ue/Africa della
Valletta, il presidente del Senegal e dell'Ecowas Macky Sall.
"Fino a quando l'Africa non avrà riconosciuta la giusta
remunerazione per le sue risorse naturali, che sarebbero più
redditizie se trasformate in loco, con la creazione di posti di
lavoro".