mercoledì 10 dicembre 2014
Lei pakistana, lui indiano: uniti dall'impegno contro lo sfuttamento lavorativo dei minori e il diritto a potere studiare.
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"Combatterò fino a quando l'ultimo bambino al mondo riceverà l'istruzione. Finché non vedrò tutti i bambini andare a scuola". Così Malala Yousafzai ha esordito durante la cerimonia a Oslo in cui ha ritirato il premio Nobel per la Pace, ricevuto insieme all'attivista indiano Kailash Satyarthi che ha speso 35 anni della sua vita nella lotta contro il lavoro minorile. Il presidente del comitato per il Nobel, Thorbjoern Jagland, durante la consegna del premio ha detto: "Malala Yousafzai e Kailash Satyarthi: una giovane donna e un uomo maturo, una pachistana e un indiano, una musulmana e un induista. Sono due simboli di cui il mondo ha bisogno: unità e fratellanza tra gli Stati. La conoscenza conduce alla libertà e alla democrazia". Il primo ministro indiano Narendra Modi si è congratulato con Kailash Satyarthi e Malala Yousafzai: "L'intera nazione assiste alla cerimonia a Oslo - ha scritto in un Tweet - con grande gioia e immenso orgoglio. Congratulazioni a Satyarthi". Poi si è complimentato anche con Malala. Dopo l'annuncio del prestigioso premio due mesi fa, la giovane attivista aveva rivolto un appello a Modi e al presidente pachistano Nawaz Sharif di partecipare alla consegna del premio per avvicinare le due nazioni rivali nello spirito del Nobel per la pace.
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