Gli studenti non ci stanno e protestano: scendono in piazza così numerosi, quasi cinquantamila, che il governo è costretto a rafforzare le linee della polizia. Ieri hanno conquistato il centro di Londra: sono gli universitari che non hanno intenzione di pagare il triplo (da 3mila a oltre 9mila sterline, oltre 10.500 euro) per le tasse universitarie. L’iniziativa del nuovo governo dei tories e liberaldemocratici di tagliare i fondi alle università e permettere loro di scegliere le proprie tasse con un tetto di 9mila sterline, ha sortito l’effetto che molti da settimane temevano. Due poliziotti sono rimasti feriti quando circa 200 studenti sono riusciti a superare cordoni e fumogeni e a irrompere nel quartier generale dei conservatori, nel grattacielo di Millbank Tower, vicino a Westminster. Gli studenti all’interno di Millbank Tower hanno distrutto la reception del grattacielo e demolito parte del soffitto. L’edificio che ospita i servizi segreti interni Mi5, non lontano dal grattacielo assediato, è stato chiuso con spessi portoni di metallo e le porte sul retro sono state piantonate dalla polizia. Nel frattempo a Westminster, circa 200 manifestanti hanno organizzato un sit in dinanzi alla Camera dei comuni. Il presidente del sindacato degli studenti Nus ha affermato in un post su Twitter: «Sono orgoglioso dei 50mila venuti a manifestare in maniera pacifica. Si vergognino quelli venuti a causare problemi».A fine giornata gli arresti sono stati 32, mentre i feriti sono 14, fra i quali 7 agenti. Mentre i manifestanti sventolavano in strada gli striscioni, ai Comuni il vicepremier Nick Clegg veniva accusato di ipocrisia dalla laburista Harriet Harman. L’aumento delle rette è infatti un tema scomodo soprattutto per i liberaldemocratici, che nella loro campagna elettorale, prima di entrare in un governo di coalizione con i conservatori, si erano impegnati a mantenerle al livello attuale, ovvero ad un massimo di 3.200 sterline, circa 3.800 euro. Secondo la nuova proposta di legge, le rette potrebbero salire fino a 9mila sterline. Da Pechino, dove si trovava in visita ufficiale, il premier britannico Cameron ha cercato di rassicurare gli studenti stranieri (sono oltre 85mila i cinesi che frequentano atenei britannici). Gli studenti stranieri pagano in Gran Bretagna rette sensibilmente più alte dei loro compagni di classe britannici e la cifra fissata per il loro corso di studi dovrebbe restare immutata anche con la riforma. «In passato – ha detto Cameron – aumentavamo le tasse per gli studenti stranieri per tener basse quelle per i locali. Gli stranieri pagano ancora molto, ma dovremmo riuscire a portare questa crescita sotto controllo».