Al termine di una complessa
trattativa, e in piena notte a Lima, la conferenza Onu sui
cambiamenti climatici ha dato via libera ad un documento che
rappresenterà a sua volta il testo base del vertice di Parigi in
programma nel 2015.
Sulla base del testo sottoscritto, i paesi dovranno
presentare all'Onu entro il 1/o ottobre del 2015 impegni
"quantificabili" ed "equi" di riduzione delle emissioni, oltre
ad una dettagliata informazione sulle azioni da seguire. È poi previsto che gli esperti della convenzione del
cambiamento climatico esaminino l'impatto di tali misure, paese
per paese, per verificare se sono sufficienti affinché la
temperatura non salga oltre i due gradi in più.
Sulla base del documento approvato, i paesi firmatari
s'impegnano a rispettare una serie di azioni in vista della
conferenza di Parigi dell'anno prossimo, il cui obiettivo è
l'adozione di un accordo universale e vincolante per limitare il
riscaldamento climatico a 2 gradi.
Quello che era in gioco a Lima era il successo del vertice
2015 nella capitale francese. Da lì dovrebbe uscire un documento
destinato a sostituire il protocollo di Kyoto dal 2020.Il testo approvato a Lima non ha però convinto alcuni esperti
ed ong, che hanno definito l'accordo "debole", in quanto -
affermano - il documento andava rafforzato e le azioni
anti-emissioni necessarie dovevano essere più consistenti.La chiusura delle trattative era in programma venerdì. I
negoziati sono invece proseguiti durante l'intera giornata di
sabato, in un clima che è stato spesso di pessimismo, in gran
parte a causa di contrasti tra i paesi industrializzati e le
nazioni in via di sviluppo. Queste ultime accusavano gli stati
più ricchi di cercare di scansare le proprie responsabilità nel
riscaldamento globale e di pagare meno per le conseguenze.
"Tutti conosciamo le bandiere rosse" degli altri paesi, aveva
sottolineato nel pomeriggio il ministro peruviano dell'Ambiente
e presidente della conferenza, Manuel Pulgar Vidal, chiedendo
alle delegazioni di "portare delle proposte che possano
permettere di chiudere" la conferenza, evitando quindi "di
innalzare altre bandiere rosse".
Pulgar Vidal aveva quindi incontrato i rappresentanti di
gruppi di paesi. Successivamente il presidente della conferenza
ha presentato la bozza del documento ai delegati, i quali
l'hanno poi approvato in plenaria.A dichiarare approvato il documento, dopo due settimane di
negoziati, è stato lo stesso ministro peruviano, davanti alla
plenaria dei delegati dei 145 paesi presenti, che hanno subito
salutato con un applauso il via libera al documento. "Sarebbe
una buona idea dare al testo il nome di 'Appello di Lima per
l'azione per il climà", ha aggiunto Pulgar Vidal.