La conferma è arrivata dal vescovo ausiliare caldeo di Baghdad, Shlemon Warduni: suor Atur e suor Miskinta, religiose caldee della congregazione delle figlie di Maria immacolata, sono state liberate e insieme a loro un ragazzo e due ragazze. Le religiose, direttrice e vice di un orfanotrofio, erano state viste l’ultima volta nei pressi di una pompa di benzina alla periferia di Mosul. Il pulmino su cui viaggiavano anche due ragazze e un ragazzo era seguito da una macchina a bordo della quale c'erano dei guerriglieri. Ora le suore e i giovani sono liberi. Warduni conferma anche che per la loro liberazione non è stato pagato alcun riscatto. I cinque starebbero bene e sarebbero già tornate a Dohuk.
La conferma è arrivata dal vescovo ausiliare caldeo di Baghdad, Shlemon Warduni: suor Atur e suor Miskinta, prelevate da Mosul il 28 giugno, sono state liberate e insieme a loro un ragazzo e due ragazze, senza il pagamento di alcun riscatto.
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Le due religiose caldee della Congregazione delle Figlie di Maria Immacolata
gestivano insieme alle loro consorelle la casa-famiglia per orfani di Mosul, nei
pressi dell'arcivescovato caldeo. «In tutti questi anni tremendi per il nostro
Paese» ha raccontato all’Agenzia Fides suor Luigina Sako, Superiora delle due
religiose «suor Atur e suor Miskinta insieme alle altre hanno continuato a fare
un grande lavoro, senza mai abbandonare Mosul e consentendo alle ragazze e ai
ragazzi di studiare».
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