Due suore italiane sono state rapite l'altra notte nella località di El Wak, nel distretto settentrionale keniano di Mandera, al confine con la Somalia. Le religiose rapite sono la 67enne Caterina Giraudo e la 59enne Maria Teresa Olivero, entrambe originarie della provincia di Cuneo e appartenenti al Movimento contemplativo missionario di «Padre de Foucauld». Entrambe si trovavano in Kenya da molti anni, dove lavoravano con i profughi somali e i malati. Il sequestro, secondo le prime ricostruzioni, sarebbe avvenuto dopo un vero e proprio attacco perpetrato da un commando armato intorno alla mezzanotte e mezza dell'altra notte. Raggiunta dall'agenzia Misna, una consorella delle due rapite ha tentato di ricostruire le modalità del sequestro: «Fonti della polizia e amici che lavorano nella zona ci hanno detto che oltre 200 uomini armati, a bordo di una ventina di macchine, hanno attaccato la cittadina durante la notte e che i colpi d'arma da fuoco erano indirizzati principalmente contro la casa delle missionarie». Oltre a rapire le due donne, gli assalitori avrebbero «sequestrato dei keniani, e rubato almeno tre o quattro macchine e furgoncini di organizzazioni umanitarie locali». Secondo la missionaria, inoltre, la sparatoria è durata «almeno mezz'ora e si è conclusa solo quando gli assalitori, a bordo delle macchine e dei camioncini, sono andati via verso la frontiera». La notizia del rapimento è arrivata alle consorelle quando «è squillato il cellulare dei nostri confratelli a Mandera, che abitano a 200 metri dalla nostra casa», ha raccontato la religiosa. «La chiamata proveniva da El Wak, dal cellulare di suor Maria Teresa, ma nessuno ha risposto. Abbiamo provato a richiamare, ma ancora non rispondeva nessuno, fino a quando un ufficiale di polizia nostro amico ci ha confermato che erano state rapite», ha spiegato la missionaria. Queste informazioni sarebbero state in parte confermate anche dalla ricostruzione ufficiale delle autorità keniane.Secondo l'emittente pubblica keniana Kbc, citata dalla Misna, infatti le due suore italiane sono state portate via al termine di un attacco condotto da «oltre una ventina di banditi pesantemente armati» che hanno attaccato anche alcuni edifici governativi in città. Secondo quanto riferito a Radio Vaticana da don Pino Isoardi, responsabile del Movimento contemplativo missionario di Padre de Foucauld, i rapitori non hanno agito in cerca di soldi, ma «sono andati proprio a prendere queste persone. Non sappiamo se ci siano motivazioni politiche o altri motivi». Per il nunzio apostolico in Kenya, monsignor Alain Paul Lebeaupin, non vi è al momento alcun indizio che possa far ipotizzare l'esistenza di una matrice religiosa dietro al rapimento. Per quanto riguarda l'identità degli assalitori, le notizie rimangono ancora molto incerte: secondo alcune fonti, infatti, il gruppo di banditi proveniva dal confine somalo, mentre secondo altre, gli uomini armati potrebbero avere dei legami con uno dei due gruppi locali del distretto di Mandera, ultimamente al centro di gravi episodi di violenza. «Il governo del Kenya una settimana fa ha cercato di disarmare le due comunità e lo ha fatto con mano pesante creando maggiore ostilità nella gente» dice una fonte missionaria contattata a Nairobi in condizione d'anonimato. Non si esclude, peraltro, che gli artefici del blitz siano estremisti islamici somali appartenenti al gruppo Shabaab. Anche le consorelle delle due suore rapite, non hanno idea di chi sia l'artefice di questo sequestro. «Qui gira voce che gli aggressori provenivano dalla Somalia, ma è ancora tutto molto confuso». La suora ha inoltre confermato che «sono stati attivati canali di contatto tramite i clan e gli anziani delle tribù locali» gli unici, al momento, che riescono ad ottenere delle informazioni sul sequestro. «Ci hanno dato la loro assicurazione che faranno il possibile», ha aggiunto alla Misna la suora, secondo cui i rapiti sarebbero stati condotti a Bar Dheera, località del sud della Somalia poco lontano dal confine col Kenya. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, segue «costantemente» la vicenda. A renderlo noto è una nota della Farnesina, che intende seguire una linea di stretto riserbo sul caso. Padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa vaticana, ha detto che in Vaticano «si segue con apprensione» il rapimento delle due suore italiane. Il Papa è «al corrente» dell'avvenimento e «si spera che la vicenda possa concludersi al più presto e senza danni».