sabato 2 aprile 2016
COMMENTA E CONDIVIDI
È bastato che il nuovo governo di unità nazionale mettesse piede a Tripoli per assistere al rapido sgretolamento del governo “ribelle” insediatosi nella capitale libica sin dal giugno 2014. Certamente, la decisione con cui dieci municipalità della costa tripolitana hanno ritirato il proprio sostegno al premier Khalifa Ghwell per offrirlo a Fayez al-Sarraj non può che rappresentare una svolta positiva per l’esecutivo sostenuto dalla comunità internazionale. Eppure, questo clamoroso voltafaccia pone nel contempo seri interrogativi sulle dinamiche che governano il Paese nordafricano, con alleanze che si fanno e disfano in poco tempo, a seconda degli interessi particolari. In un simile contesto, la principale incognita è stata e rimane il ruolo di clan e tribù (se ne contano ben 140!). Infatti, negli ultimi due secoli, l’alternativa qui allo Stato come mezzo di strutturazione della lealtà è stata proprio la tribù. Gheddafi aveva formalmente abolito il sistema tribale, considerandolo un ostacolo alla modernizzazione, ma l’appartenenza tribale era rimasta fondamentale nel Paese. Tant’è che il dittatore aveva finito per fondare il proprio potere sui rapporti e le alleanze con i clan. Questo spiega in buona parte le diverse posizioni assunte durante la rivolta del 2011, con alcune tribù che si sono sollevate contro Gheddafi sulla base di vecchie ruggini, e altre che si sono battute al suo fianco fino all’ultimo, in nome dei benefici ricevuti. Lo stesso scenario potrà riproporsi oggi, seppure in una Libia formalmente divisa tra territori soggetti al governo sostenuto dal generale Haftar (in particolare nella Cirenaica), altri all’autorità di Ghwell, altri ancora a quella di Sarraj, senza parlare delle numerose sacche occupate dal Daesh, soprattutto nella zona di Sirte e a Derna, nell’est. Il quadro tribale nella Tripolitania vede in primo piano la tribù degli Zintani, stanziata a sud della capitale, oggi schierata a fianco del governo di Tobruk. Nel 2011, la sollevazione di questa potente tribù contro Gheddafi aveva confermato – per ragioni di rivalità tribali – altri clan nel campo dei lealisti. Misurata, dove si è rifugiato Ghwell, è invece la roccaforte dei Warfalla, che contano un milione di membri. Nel Golfo della Sirte, dove il Daesh ha avuto il maggior successo, pesa l’influenza di diverse tribù, come Kargala, Tawajir e Ramla, accanto a quei due clan che avevano tratto il maggior beneficio dalla dittatura abbattuta: i Ghadadfa, il clan di Gheddafi, e i Magarha. © RIPRODUZIONE RISERVATA
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: