domenica 3 aprile 2016
COMMENTA E CONDIVIDI
PARIGI Bruxelles torna oggi a «volare», ma non sarà semplice scaricare le zavorre d’odio, violenza ed estremismo di queste settimane, comprese quelle islamofobe emerse per “reagire” all’ecatombe del 22 marzo. Le stesse che ieri hanno nuovamente paralizzato per ore, paradossalmente, pure il quartiere attorno a Piazza della Borsa, l’epicentro simbolico con il memoriale degli eccidi, già macchiato una settimana fa da un’invasione razzista. Nelle stesse ore in cui veniva annunciata la riapertura dell’Aeroporto di Zaventem, la polizia ha dovuto contrastare in assetto antisommossa nuove orde di estremisti irriducibili decisi a seguire, contro ogni divieto formale, gli appelli lanciati soprattutto dal gruppuscolo francese d’estrema destra “Génération identitaire”. Fra scontri, urla, sassaiole e sorvoli in elicottero, la tensione ha raggiunto il culmine a Molenbeek, il sobborgo brussellese bollato ormai ovunque come «focolaio jihadista ». Soprattutto qui, oltre che in quartieri più centrali della capitale e in altri comuni limitrofi, il bilancio è salito rapidamente a un centinaio di fermi. È finito per qualche ora in commissariato pure Alexis Deswaef, presidente della sezione belga della Lega per i diritti dell’Uomo: cercava d’improvvisare un raduno “antirazzista” in Place de la Bourse per contrastare l’assedio islamofobo promesso da giorni via Internet. A Molenbeek, sono scesi in strada pure gruppi di educatori schierati per «calmare gli animi». Fra gli estremisti arrestati, alcuni erano giunti con molotov e spray al peperoncino. Una donna è stata investita da un’auto che ha cercato di forzare un posto di blocco. Sempre ieri, la Procura federale belga ha confermato l’incriminazione e l’arresto di un trentatreenne belga, Yassine Alami, terzo complice presunto di Reda Kriket, il jihadista trentaquattrenne francese catturato il 24 marzo ad Argenteuil, nella banlieue Nord di Parigi, dove finalizzava i preparativi di un attentato «imminente », come mostrerebbe pure l’arsenale sequestrato. In proposito, intervistato dalla Libre Belgique, il premier belga Charles Michel ha sostenuto che «l’Europa e il Belgio devono prepararsi a nuovi attentati », come mostra il livello 3 di allerta mantenuto dalle autorità belghe. Sospettato di aver favorito espatri jihadisti, è stato anche licenziato un ferroviere belga forse in passato nell’orbita del reclutatore “burattinaio” Khalid Zerkani, ormai dietro le sbarre. Ma proprio dai trasporti, giungerà oggi un «segno di speranza» per Bruxelles, come l’ha definito Arnaud Feist, a capo dell’aeroporto di Zaventem travolto dall’orrore il 22 marzo. Lo scalo riaprirà parzialmente, esponendo pure Torino fra le prime destinazioni riservate alla Brussels Airlines. Ma i tavoli di concertazione sulla sicurezza hanno deciso uno scudo supplementare: controlli per passeggeri e bagagli già prima della soglia esterna d’ingresso. Fra le altre misure, pure un software per verificare le targhe delle auto in arrivo. Parigi, invece, non rinuncerà oggi alla tradizionale maratona di primavera, pur fra cordoni di sicurezza eccezionali. © RIPRODUZIONE RISERVATA Alta tensione Nelle stesse ore in cui veniva annunciata la riapertura dello scalo, gli incidenti hanno paralizzato il centro. Poi sono esplosi nel quartiere islamico. Michel: «Colpiranno ancora» PUGNO DI FERRO. Un fermato in Place de la Bourse (Ansa/Ap) La polizia a cavallo ha presidiato il centro di Bruxelles (Ansa/Ap)
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: