Con cinque matrimoni e una ventina di figli, il capo di al-Qaeda lascia un numero considerevole di vedove e orfani. Nessuno sa dire con certezza quanti di loro siano sopravvissuti ai bombardamenti americani di fine 2001 in Afghanistan. Qualcuno, sicuramente, avrà comunque tirato un respiro di sollievo alla notizia della morte del padre, esasperato da anni di vita vagabonda e porte sbattute in faccia a causa del cognome che porta. La prima delle sue cinque moglie era la cugina siriana Najwa Ghanem, sposata nel 1974 quando lui era appena diciassettenne e lei quindicenne. Da questo matrimonio Osama ha avuto ben undici figli, sette maschi e quattro femmine. I primi nove sono tutti nati in Arabia Saudita, mentre la decima in Afghanistan e l’ultima in Siria. Najwa è rimasta in Afghanistan fino a pochissimi giorni prima dell’11 settembre, quando è rientrata nel suo Paese natale, precisamente nella città costiera di Latakia, dove vive ancora con il secondogenito Abdul-Rahman e le ultime due figlie. Uno dei tanti figli di questo primo matrimonio è Omar, che si è reso famoso per aver avuto una storia d’amore con una donna britannica, Jane Felix- Browne, conosciuta durante un tour in Egitto. Omar è anche l’unico ad essersi ribellato ai progetti jihadisti di suo padre, cercando di impegnarsi a favore del dialogo tra culture e religioni. Un altro figlio di Najwa, Saad, sarebbe stato detenuto in Iran per alcuni anni. Osama gli aveva negato il permesso di seguire la madre con la sposa sudanese. Qualcuno afferma tuttavia che sia rimasto ucciso da un missile americano lanciato nel Pakistan. La seconda moglie è Khadigia Sharif, una donna istruita che faceva prima l’insegnante, e che vanta una discendenza dal profeta dell’islam. Al momento del matrimonio, nel 1983, Osama aveva 26 anni, lei 35. Khadigia ha dato a Osama due figli, entrambi nati a Jeddah, e una figlia, nata a Khartoum. Ed è dal Sudan, dove viveva con il marito, che Khadigia rientra in Arabia Saudita, dove vive ancora. Il suo primogenito, Alì, sconta attualmente una condanna a quindici anni di carcere per detenzione illegale di armi. Nel 1985 Osama convola a nuove nozze con Khairiyah Sabar, che faceva l’insegnante di sordomuti. Pare che il suo terzo matrimonio sia stato combinato da Najwa, la prima moglie. Da lei Osama ha avuto un unico figlio, Hamza, forse il prediletto. Hamza era, infatti, il più stretto confidente di suo padre tanto da essere ritenuto suo presunto successore alla guida di al-Qaeda. Era apparso in un video di propaganda già nel 2001 (ma registrato qualche anno prima), quando aveva solo otto anni. Quindi era ricomparso in un altro filmato diffuso dai siti estremisti in occasione del terzo anniversario degli attentati a Londra. Hamza è sospettato di complicità nell’omicidio della leader pachistana Benazir Bhutto; la stessa Bhutto ha scritto nell’autobiografia apparsa postuma che questo figlio di Osama stava complottando per assassinarla. Da un quarto matrimonio, celebrato nel 1987 con Siham Sabar, Osama ha avuto quattro figli. Khalid, l’unico maschio, sarebbe il figlio ucciso insieme a lui nell’attacco che ha messo fine, il 2 maggio, alla carriera terroristica dello sceicco. Un ultimo matrimonio di Osama è quello contratto alla fine del 2000 o all’inizio del 2001 con la yemenita Amal al-Sadah. È proprio Amal la moglie di Benladen ferita nello scontro a fuoco di tre giorni fa nella residenza di Abbottabad.