martedì 25 novembre 2008
Il neopresidente: serve una risposta globale per una crac di proporzioni storiche. E vara la squadra economica: Geithner ministro del Tesoro, Summers al Consiglio nazionale per l’economia e Romer al comitato dei consiglieri della Casa Bianca. Bush stanzia 300 miliardi per il colosso del credito Citigroup in difficoltà e annuncia: potrebbero servire altre misure di questo tipo.
COMMENTA E CONDIVIDI
Gli occhi delle Borse mondiali erano puntati sugli Stati Uniti d'America e questa volta, dopo la nuova serie di misure anti-crisi annunciate Oltreoceano, si sono messi a brillare. In un solo giorno il governo Usa ha staccato un assegno da 300 miliardi per salvare Citigroup, il presidente Bush ne ha promessi altri, di miliardi, se necessario e quello eletto, Barack Obama, non solo ha presentato ufficialmente il suo «dream team» economico per riavviare il motore inceppato del Paese, ma ha pure annunciato un nuovo provvedimento di stimolo all'economia da firmare subito. Le dimensioni dell'intervento restano da definire, anche se sembrano essere destinate a essere nell'ordine di 500-700 miliardi di dollari. Se Wall Street ha festeggiato (Dow Jones in progresso del 5%), le piazze del Vecchio Continente hanno esultato, recuperando così 440 miliardi di euro di capitalizzazione con gli indici in crescita del 10% a Londra, Parigi e Francoforte. Leggermente meno reattiva Milano, che ha terminato comunque la seduta con un balzo del 7,37%. Complessivamente, per l'Europa, si è trattata delle miglior seduta del 2008. L'America si trova di fronte a «una crisi economica di proporzioni storiche», quindi, secondo Barack Obama, «non si può esitare», «né rinviare» l'intervento. Il presidente eletto, che intraprenderà il mandato solo il 20 gennaio prossimo, ha pertanto annunciato ieri da Chicago di «aver già messo insieme un team esperto per stabilizzare l'economia Usa, creare posti di lavoro e rimettere l'America sul binario giusto». Nel presentare la sua scelta per il nuovo segretario del Tesoro, l'attuale presidente della Federal Reserve di New York, Tim Geithner, e per l'intera squadra che lo consiglierà sul da farsi in campo economico una volta insediatosi alla Casa Bianca " l'ex segretario al Tesoro di Clinton, Larry Summers, quale capo del Consiglio economico nazionale e Christina Romer quale presidente del gruppo dei suoi consiglieri economici " Obama ha sottolineato che «il loro lavoro inizia subito», ribadendo che dovranno mettere a punto un piano «sufficientemente imponente da rilanciare l'economia». Pur ribadendo l'obiettivo di creare 2,5 milioni di posti di lavoro entro il gennaio 2011 e promettendo «tagli fiscali per la grande maggioranza degli americani», il neo eletto presidente ha però ammesso che «la ripresa non sarà né immediata né semplice». Obama " che prima della conferenza stampa di ieri ha avuto una conversazione telefonica con il presidente George Bush e con il capo della Federal Reserve Ben Bernanke " ha spiegato che l'amministrazione corrente e il gruppo di transizione è unito per salvare il sistema finanziario, ma ha messo in guardia le industrie in crisi dall'aspettarsi l'aiuto indiscriminato del governo. L'industria automobilistica americana, infatti, verrà aiutata da «adeguati finanziamenti», ma non «da un assegno in bianco», ha sottolineato il futuro presidente. Una chiarificazione importante proprio il giorno dopo che il governo è corso di nuovo in soccorso a Citigroup, evitando che il gruppo bancario dichiarasse bancarotta. Un salvataggio destinato a non rimanere isolato. «È una brutta situazione per l'America», ha infatti preso atto Bush, dopo un incontro con il ministro del Tesoro Henry Paulson, sottolineando che, «se necessario», anche in futuro il governo «prenderà questo tipo di decisioni per salvaguardare il sistema finanziario». Rassicurando gli americani che gli Stati Uniti si riprenderanno, Bush ha comunque precisato che " come nel caso di Citigroup " il presidente eletto verrà informato dall'attuale amministrazione di ogni intervento. A correre, ieri, è stato anche il petrolio. Con un maxi-balzo dei contratti futures in chiusura a New York: +9,2% a 54,5 dollari.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: