martedì 5 luglio 2022
La figlia primogenita di Felipe VI ha visitato Girona, la roccaforte repubblicana. Le contestazioni non hanno fattom perdere il sorriso all'erede al trono
Leonor di Borbone durante la visita in Catalogna

Leonor di Borbone durante la visita in Catalogna - Ansa

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Battesimo di fuoco per Leonor di Borbone, accolta da applausi – tanti – ma anche sonori fischi nella Catalogna indipendentista e repubblicana. Un impegno gravoso per l’erede al trono di Spagna - 17 anni a ottobre - non appena cominciate le sacrosante vacanze, dopo un anno di fatiche all’esclusivo Uwc Atlantic International College, in Scozia, dove studia da regina. La primogenita di Felipe VI e Letizia è stata ricevuta da manifestazioni di segno opposto domenica a Figueres, nella sua prima visita in solitario a Girona, il bastione del secessionismo, che cinque anni fa dichiarò il monarca suo padre "persona non grata" per la condanna del referendum d’indipendenza nell’ottobre 2017. Da un lato gli unionisti al grido di "España unida jamás será vencida". Dall’altro, le bandiere "esteladas" catalane, agitate da attivisti dell’anticapitalista Cup e di Erc, che urlavano "Fuori i Borboni!".

Ormai avvezza a essere al centro degli sguardi, Leonor non ha perso il sorriso né lesinato strette di mano, riuscendo a "normalizzare" la visita della Corona, anche se senza chiarire il giallo sull’origine delle ferite alla sua mano sinistra. In look casual ed ecosostenibile, accompagnata dalla sorella Sofia di 15 anni, la nipote di Juan Carlos I ha visitato il teatro-museo Dalí, nella città che ha dato i natali al genio del surrealismo. E, accolta dalla ministra di Educazione Pilar Alegria, nel deserto delle istituzioni locali, ha preso parte ai lavori della Fondazione Principessa di Girona, a lei intitolata. Ieri sera ha poi presieduto la premiazione delle cinque donne-giovani talenti insignite dei premi annuali della Fondazione con un discorso in irreprensibile catalano.

Principessa e adolescente nel XXI secolo, un carico per nulla facile. Leonor è chiamata a dare continuità alla corona, in un Paese dove il 40% della popolazione spera in una terza Repubblica e i due terzi censurano la condotta del nonno Juan Carlos I, otto anni dopo l’abdicazione in favore del figlio Felipe VI, stando al rilevamento di Metroscopia. E anche se re Felipe è promosso da tre sudditi su quattro, per la delfina il percorso è tutto da tracciare. Tuttavia come il genitore, Leonor a 13 anni tenne il suo primo discorso nel 40º anniversario della Costituzione. La sua educazione, inclusa quella castrense, è questione di Stato. Con Amalia di Olanda o Isabella in Belgio, fa parte della generazione che sarà chiamata a regnare in Europa. Ma per lei sarà più complicato, come spiega Carmen Remírez de Ganuza, autrice del libro "Leonor: il futuro sotto condizione della monarchia". "La monarchia spagnola è parlamentare, come le altre, ma il nostro parlamento è molto più diviso e ‘repubblicano’ – osserva l’autrice - e la Corona è messa in questione da alcune forze politiche".

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