Un'esplosione nella parte serba di Mitrovica, città divisa tra serbi e albanesi nel Kosovo settentrionale, ha ucciso oggi una persona ferendone altre 12. L'esplosione si è verificata a pochi metri da un corteo formato da 600 serbi che stavano protestando contro l'apertura di un ufficio amministrativo che, secondo loro, rappresenterebbe la maggioranza albanese, dice Milija Milosevic, agente di polizia di Mitrovica nord.La vittima si chiamava Mesud Dzekovic, era medico pediatra, ed era rimasto gravemente ferito nell'esplosione. «I medici hanno fatto di tutto per salvarlo, ma non ci sono riusciti. Dzekovic aveva ferite al petto e nella regione del cuore», ha detto il primario dell'ospedale di Mitrovica Milan Jakovljevic.A Belgrado intanto il presidente serbo Boris Tadic ha convocato d'urgenza il Consiglio per la sicurezza nazionale. Tadic ha condannato con forza le «provocazioni» messe in atto stamane a Kosovska Mitrovica nei confronti di manifestanti serbi, e ha chiesto che altrettanto facciano le istituzioni internazionali, dalle quali si aspetta un fermo intervento a tutela dell'ordine e della legalità in Kosovo. «Chiedo a tutte le istituzioni internazionali di reagire nella maniera più ferma e di preservare l'ordine e la legalità in Kosovo, prevenendo provocazioni e minacce alla pace», ha detto Tadic.La manifestazione era stata organizzara dalla popolazione serba che protestava contro l'annunciata apertura, nella parte serba della città, di un ufficio del governo kosovaro. Come hanno riferito i media a Pristina, un migliaio di serbi si sono radunati nei pressi del ponte orientale della città - Kosovska Mitrovica è divisa in due in un settore serbo e uno albanese - per contestare la decisione sul nuovo ufficio, interpretata come un evidente segnale della volontà di Pristina di sottolineare la presenza dello stato kosovaro anche nelle zone abitate da serbi.Sembra che qualcuno abbia lanciato un ordigno tra i manifestanti, la cui esplosione ha provocato il ferimento di tre persone. Inizialmente i rappresentanti della comunità serba avevano chiesto l'autorizzazione a manifestare davanti alla sede di Eulex, ma i responsabili della missione europea avevano negato il permesso per motivi di sicurezza.La minoranza serba in nel Paese, sostenuta economicamente dalla Serbia, si rifiuta di accettare l'indipendenza del Kosovo dichiarata nel 2008. Circa 20mila serbi vivono a Mitrovica nord, rifiutandosi di trattare con le istituzioni kosovare e considerando ancora Belgrado la loro capitale. Il livello di tensione rimane alto. A maggio, la polizia e gli agenti della forza di peacekeeping della Nato sono intervenuti per separare migliaia di serbi e albanesi che si scontravano per l'elezione locale organizzata nel nord da Belgrado.La Serbia ha perso il controllo effettivo del Kosovo nel 1999 in seguito all'intervento della Nato, sopraggiunta per fermare la pulizia etnica dei civili albanesi nella zona. Le Nazioni Unite hanno poi tenuto la situazione sotto controllo. La fragile pace in Kosovo è mantenuta da 10mila agenti di peacekeeping della Nato che collaborano con la polizia dell'Unione Europea e le missioni attive nel campo della giustizia.