L'edificio colpito a Kiev nel quale si trova anche la Sede della "Casa dei giovani per la Pace" della Comunità di Sant'Egidio
Quando il missile ha colpito il complesso urbanistico che ospita la Casa dei giovani per la Pace, a Kiev molti si sono domandati come farà adesso il Cremlino a sostenere che non stia colpendo intenzionalmente i civili inermi. Il razzo scagliato contro il quartiere universitario ha devastato anche i locali della Comunità di Sant’Egidio.
“Nella sede - ha spiegato una volontaria - si rifugiavano sei persone: due ragazzi, un’amica dall’istituto e una famiglia della scuola della pace con la bambina di 9 anni. Grazie a Dio, nessuno è ferito”.
La Comunità svolge attività di assistenza agli indigenti nel centro della città - con la distribuzione di centinaia di pasti più volte alla settimana - e nei pressi della Casa dei giovani per la Pace. Grazie al lavoro di incontro e studio da anni andavano avanti progetti di inclusione, momenti di dialogo e confronto, improntati alla costruzione di relazioni solide tra comunità religiose, ambienti di studio, mondo del volontariato. Ucraini o russi, non ha mai fatto differenza. Cattolici e ortodossi, islamici e non credenti. Un luogo nel quale la costruzione della pace è sempre stato prima di tutto un’idea di futuro insieme.
Uno degli animatori commenta con un detto ortodosso a cui i russi sono molto affezionati: “Dio sta vedendo tutte le cose”.