martedì 7 aprile 2015
A Garissa, teatro della strage di 147 studenti ad opera degli shaabab, cristiani e musulmani hanno sfilato insieme. Manifestazione anche a Nairobi.
#147notjustanumber: campagna web per non dimenticare le vittime
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​Almeno 2.550 persone hanno marciato oggi a Garissa in Kenya, il cui campus universitario è stato attaccato giovedì scorso dai fondamentalisti islamici al Shabaab con un bilancio di almeno 148 studenti uccisi, in maggioranza cristiani. Alla manifestazione hanno partecipato musulmani e cristiani, uniti e solidali contro la minaccia rappresentata dai jihadisti somali legati ad al Qaida. Un altro corteo, che ha radunato centinaia di studenti, si è svolto invece a Nairobi in ricordo delle vittime della strage del college. Nella capitale i manifestanti hanno urlato slogan contro i jihadisti del tipo "siamo stanchi degli Shabaab", e poi si sono fermati davanti al palazzo presidenziale chiedendo risarcimenti per le famiglie degli studenti massacrati, la costruzione di un memoriale per le vittime e maggiore sicurezza nelle Università e in tutto il Paese contro la minaccia terrorista. "Noi potremmo essere i prossimi", ha detto Walter Mutai, uno studente di 22 anni di Statistica all'Università di Moi. "Queste persone (i jihadisti, ndr) possono colpire ovunque e noi non ci sentiamo sicuri". Il corteo di studenti ha anche attraversato una strada dove stazionano solitamente soldati e rivolgendosi ai militari i giovani hanno urlato: "dove eravate voi?", riferendosi ai ritardi della polizia nel rispondere all'assalto degli Shabaab al campus. Simili slogan sono stati indirizzati anche contro un presidio della polizia. Il governo del presidente Uhruru Kenyatta è stato aspramente criticato da alcuni media per i ritardi nella reazione contro i jihadisti. Ieri però il governo ha negato tali accuse.
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