Sono state liberate Suor Caterina Giraudo e suor Maria Teresa Oliviero rapite nel nord del Kenya lo scorso novembre. Lo ha reso noto la Farnesina."Siamo libere, siamo libere! Ci troviamo in macchina a Nairobi e ci stiamo dirigendo verso l'ambasciata con dei signori gentilissimi che vi conoscono". Sono le prime parole che suor Mariateresa Olivero ha pronunciato al telefono dopo la liberazione. Lo hanno detto all'agenzia di stampa religiosa Misna le consorelle delle due religiose rapite lo scorso 9 novembre. "Non appena possibile ce le faranno vedere. Per il momento è tutto quello che sappiamo, che sono libere e stanno bene" ha detto alla Misna suor Gianna. Ora, ha concluso, "stiamo informando gli amici e tutti coloro che ci sono stati vicini in questi lunghi e difficili mesi".
Il Vaticano: «Una grandissima gioia». "Grandissima gioia" per la liberazione delle due suore italiane rapite al confine tra Kenya e Somalia è stata espressa oggi dal portavoce vaticano, padre Federico Lombardi. "Erano mesi che pregavamo per loro", ha detto, aggiungendo che ora non si devono dimenticare tutte le altre persone ancora vittime di sequestri. Le religiose italiane sono state raggiunte telefonicamente dalla Radio Vaticana a Nairobi e nell'intervista hanno espresso "gratitudine al Papa" per i suoi ripetuti interventi. Le suore hanno anche affermato di aver trovato nella fede la forza per resistere in questi mesi.
Berlusconi: «Abbiamo lavorato bene, le abbiamo salvate». Il governo "ha lavorato bene e per questo ringrazio tutte le istituzioni che hanno collaborato, siamo riusciti a salvare le suore con la massima riservatezza". Silvio Berlusconi arrivando a Villa Madama per l'incontro con il premier inglese Gordon Brown esprime tutta la sua soddisfazione per la liberazione delle due suore. "È stata una cosa difficile e lunga per la situazione politica in Somalia". Silvio Berlusconi ripercorre le tappe che hanno portato alla liberazione delle due suore rapite. "È da novembre - aggiunge il premier -che le suore erano in prigionia. Ora sono in salvo nell'ambasciata di Nairobi, stanno bene e hanno anche il morale elevato".
Frattini: «Nessun riscatto, nessun blitz». Per la liberazione delle due suore missionarie italiane non è stato pagato alcun riscatto né è stato compiuto alcun blitz armato: lo ha riferito il ministro degli Esteri Franco Frattini al suo rientro a Roma al termine della missione che ieri lo ha portato in Afghanistan."La Farnesina è molto vicina a tutti gli operatori umanitari che pongono la loro caritatevole opera al servizio dei più deboli e bisognosi anche nei contesti più difficili", ha aggiunto. "Mi rivolgo a tutti loro - ha aggiunto - attraverso l'abbraccio che invio a suor Maria Teresa e suor Caterina, per esprimere la mia ammirazione e per ricordare che il Ministero degli Esteri incoraggia e sostiene il loro lavoro anche aiutando a prevenire le situazioni più rischiose".