Il Governo del Kenya, pesantemente criticato da giorni, dopo l'attacco al campus di Garissa, ha deciso di passare al contrattacco.Attraverso una nota del ministero dell'Istruzione ha smentito seccamente l'esistenza di 166 dispersi, come aveva invece sostenuto
il sindacato Uasu (Academic Staff Union
of Universities), paventando l'ipotesi che gli studenti
scomparsi fossero stati rapiti dagli al-Shabab.«Non è vero che dopo l'attacco della
scorsa settimana al campus universitario di Garissa 166 studenti
mancherebbero ancora all'appello». Il ministero dell'Istruzione ha accusato l'Uasu di diffondere "voci infondate". Per il ministro
dell'Istruzione "tali dichiarazioni non faranno altro che esacerbare il dolore e la sofferenza dei genitori e dei parenti in
lutto".Infine un avvertimentoto: diffondere queste "voci" potrebbe anche essere
contro una legge sulla sicurezza approvata l'anno scorso.Nel frattempo, un portavoce del governo ha precisato che il bilancio
delle vittime dell'attacco al campus è salito a 142 morti. "Il numero
continua a cambiare finché tutti i corpi non vengono identificati e
contati", ha spiegato il portavoce del ministero dell'Interno, Mwenda
Njoka, precisando che "non siamo ancora sicuri del dato complessivo".Il tragico bilancio, pur parziale, è: "663 studenti del college su un totale di 815 sono stati salvati, i morti sono stati 142 e 10 mancano ancora all'appello".