A una settimana dall'avvio della loro offensiva di primavera denominata
Badar i talebani afghani hanno scelto oggi Kandahar, principale città del sud e loro culla spirituale, per dare una prova di determinazione e capacità organizzativa, scagliando un centinaio di militanti e un gruppo di kamikaze contro vari edifici pubblici del centro, con un bilancio di almeno quattro morti e oltre 30 feriti. Per almeno cinque ore, Kandahar è stata messa a ferro e fuoco dagli insorti che hanno utilizzato armi pesanti e leggere, e bombe a mano, costringendo i commercianti a chiudere i battenti e la popolazione a rifugiarsi precipitosamente nelle case in attesa della fine dell'emergenza.Reagendo alla drammatica situazione, il presidente della Repubblica
Hamid Karzai ha sostenuto che al Qaeda e i terroristi che ne fanno parte «hanno subito una pesante sconfitta con l'eliminazione di Osama Benladen» e hanno «cercato di nascondere questa perdita con l'uccisione di civili a Kandahar».Una ipotesi però respinta subito dai talebani che per bocca di un loro portavoce,
Yusuf Ahmadi, hanno sostenuto che il progetto dell'attacco «ha richiesto una preparazione di tre settimane e che quindi esso va inserito nell'ambito della nostra offensiva
Badar».L'offensiva, ha detto il portavoce del governo provinciale,
Zalmay Ayubi, è cominciata verso mezzogiorno, quando i primi due commando sono entrati azione da lati diversi dell'edificio che ospita gli uffici del governatore Tooryalai Wesa il quale «era al lavoro ed è rimasto illeso».Testimoni hanno riferito di aver avvertito in diversi punti della città una decina di esplosioni, alcune provocate dai kamikaze talebani, mentre ancora una volta le forze di sicurezza afghane sono apparse sorprese e colte alla sprovvista, riuscendo comunque a recuperare l'iniziativa per fare fronte agli avvenimenti.Così, polizia ed esercito afghani, appoggiati da reparti della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) hanno affrontato i talebani impegnandoli in scontri a fuoco, e impedendo nella sostanza il loro ingresso nel perimetro degli edifici presi di mira.Il governatore Wesa ha poi comunicato che due persone sono rimaste uccise nel fuoco incrociato, mentre il suo portavoce Ayubi ha indicato che due militanti hanno perso la vita mentre tentavano di infiltrarsi in altrettanti commissariati di polizia. Un medico dell'ospedale Mirwais di Kandahar ha detto di aver ricevuto nel corso della giornata «una trentina di feriti, dei quali almeno dieci sono agenti di polizia».In un comunicato l'Isaf ha confermato che fra tre e sei kamikaze sono morti o per aver attivato l'esplosivo che trasportavano o perchè uccisi dalle forze di sicurezza e che gli insorti «hanno avviato l'offensiva odierna attaccando la sede del governatore provinciale con razzi Rpg e armi leggere». Successivamente, ha aggiunto la Forza, i militanti hanno preso di mira «il quartier generale della polizia nazionale, il quartier generale della polizia stradale, il commissariato 1, ed edifici dell'esercito afghano e della stessa Isaf». Altre fonti hanno menzionato un attacco anche alla sede provinciale dei servizi di spionaggio (Nds). L'operazione, sottolineano infine gli analisti, solleva nuovi interrogativi sui tempi e le prospettive del trasferimento progressivo, a partire da luglio, della responsabilità della sicurezza in Afghanistan dalle forze dell'Isaf a quelle nazionali.