venerdì 27 febbraio 2015
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Il premier britannico David Cameron ha difeso con forza i servizi segreti di sua maestà nel caso di John il jihadista, identificato come Mohamed Emwazi, dopo le accuse all'MI5 di aver contribuito alla sua radicalizzazione, arrivate da alcuni attivisti, e di esserselo lasciato sfuggire in quanto nel 2010 era già stato arrestato a Londra. Cameron ha definito gli agenti "straordinari, determinati e coraggiosi", sottolineando che la priorità è rendere incapace di agire chi minaccia i cittadini britannici. Le accuse agli 007 britannici. Sir Menzies Campbell del comitato parlamentare per l'intelligence e la sicurezza ha detto che il gruppo di deputati "cercherà risposte" dai servizi segreti, per capire quanto si sapesse di "Jihadi John" negli anni fra il 2009 e il 2012, dal suo primo arresto in Tanzania, passando per il rientro nel Regno Unito fino alla partenza per la Siria. A tirare in ballo i servizi segreti era stato anche Asim Qureshi, direttore del gruppo di pressione islamico Cage, secondo il quale Emwazi sarebbe stato interrogato più volte dall'MI5, che avrebbe anche cercato di ingaggiarlo come informatore.

Asim Qureshi (a sinistra) in conferenza stampaE subito è arrivata la controaccusa, per bocca del sindaco di Londra. Il gruppo di attivisti Cage fa "apologia di terrorismo", ha puntato il dito Boris Johnson. Scotland Yard e il governo non hanno comunque ancora confermato l'identità di Jihadi John e il tutto si basa per ora su informazioni passate da fonti interne ai servizi alla Bbc e al Washington Post.
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