La polizia del distretto di Kandahamal, in Orissa, ha confermato il sequestro di due italiani, Paolo Bosusco e Claudio Colangelo, avvenuto il 14 marzo nell’area di Surada. Lo riferisce la tv all news Ibn-Cnn. La Farnesina ha confermato l’identità dei due italiani rapiti ed è in continuo contatto con le famiglie di Paolo Bosusco e Claudio Colangelo.
Secondo i media, un canale tv in lingua inglese ha ricevuto un audio messaggio firmato da Sabyasachi Panda, segretario del Partito comunista indiano (maoista), che fissa un ultimatum ad oggi per l’adempimento di 13 richieste da parte del governo di New Delhi. Il personaggio chiave della vicenda sarebbe il piemontese Paolo Bosusco, di Condove (Torino), che da novembre a giugno gestisce nella città di Puri un’agenzia di viaggi, l’Orissa Adventurous Trekking, specializzata nelle tribù primitive della regione. Colangelo è un turista romano di 61 anni, che si era rivolto a Bosusco proprio per la sua passione per la cultura delle tribù primitive. I due erano partiti il 12 marzo da Puri per un trekking di cinque giorni tra le foreste della regione. I due italiani sarebbero presumibilmente stati rapiti dai maoisti, al confine fra i distretti di Kandhamal e Ganjam, nello Stato nord-orientale indiano di Orissa. È quanto risulta ai media che informano sulla vicenda. Il sovrintendente della polizia di Kandhamal ha detto che nell’ultima settimana “nessun turista straniero” ha chiesto la necessaria autorizzazione per penetrare nelle zone abitate dalle tribù primitive dello Stato. Mesi fa nel distretto di Malkangiri sono scoppiate polemiche per i “safari umani” di un’agenzia turistica fra i membri della tribù Bonda, che ha portato a un indurimento del governo dell’Orissa sulle autorizzazioni per le visite e alla proibizione di riprese foto e video. Un ingresso nelle zone tribali senza il permesso scritto della polizia, assicurano fonti a Bubaneshwar, capitale dell’Orissa, può rappresentare un reato penale passibile dell’arresto.