sabato 22 marzo 2014
​Raffiche sparate in aria e slogan contro le trattative di pace ai funerali dei tre miliziani palestinesi uccisi. Tel Aviv: «Stavano progettando un attentato».
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Un'incursione dell'esercito israeliano nel campo profughi cisgiordano di Jenin è degenerata, nella notte tra venerdì e sabato, in un lungo scontro a fuoco a distanza ravvicinata e si è conclusa con la uccisione di tre miliziani palestinesi, inquadrati rispettivamente nelle brigate armate di Hamas, di al-Fatah e della Jihad islamica. L'episodio ha provocato l'indignazione della città di Jenin.Ai funerali degli uccisi - Hamza Abu al-Hija, Yazan Jabarin e Mahmud Abu Zeine - migliaia di persone hanno scandito slogan ostili alla prosecuzione delle trattative di pace fra l'Anp ed Israele. Hanno anche invocato la riconciliazione politica fra al-Fatah e gli islamici di Hamas e della Jihad. Da parte loro le brigate armate di queste organizzazioni hanno pubblicato un documento congiunto in cui anticipano che la loro reazione sarà "dolorosa". Un portavoce dell'Anp, Nabil Abu Rudeina, ha accusato Israele di ricorrere "all'uso sistematico degli omicidi" e ha perorato un intervento immediato degli Stati Uniti sul governo di Benyamin Netanyahu "per impedire che crolli tutto".Da parte sua il ministro israeliano della difesa Moshe Yaalon ha lodato il comportamento dei soldati che, ha affermato, hanno sventato un attentato in fase avanzata di preparazione da parte di al-Hija. I servizi israeliani affermano che al-Hija riceveva istruzioni direttamente dal braccio armato di Hamas a Gaza, da un ex-detenuto rilasciato con lo scambio di prigionieri che rimise in libertà il caporale Ghilad Shalit. "Al-Hija era come una bomba in procinto di esplodere. La sua neutralizzazione ha salvato vite umane", ha affermato un ufficiale israeliano.Secondo le prime ricostruzioni, da settimane i servizi segreti di Israele cercavano di localizzare al-Hija (figlio di un dirigente di Hamas recluso in Israele) poiché avevano la sensazione che stesse progettando un attacco contro un insediamento ebraico in Cisgiordania. Al-Hija è stato localizzato infine in una palazzina di Jenin, assieme con Jabarin e Abu Zeine. Il portavoce militare israeliano afferma che ai tre è stato offerto di arrendersi. Ma dalla palazzina sono stati esplosi spari che hanno ferito due militari. Ne è seguito uno scontro a fuoco durante il quale - secondo Israele - al-Hija ha tentato la fuga ed è stato colpito a morte.Fonti locali, citate dall'agenzia di stampa palestinese Maan, accusano i militari israeliani di aver isolato a lungo la zona e di non aver consentito la tempestiva evacuazione dei feriti. L'episodio ha messo in grave difficoltà i servizi di sicurezza dell'Anp, accusati da Hamas di aver dato ad Israele la "soffiata" decisiva. L'Anp, da parte sua, non ha lesinato le accuse nei confronti di Israele. Per gli agenti dell'Anp il mantenimento dell'ordine nella turbolenta città di Jenin diventa sempre più difficile. Già sabato, ai funerali degli uccisi, si sono visti miliziani palestinesi sparare raffiche in aria. Proprio come negli anni roventi dell'Intifada.
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