Un'incursione dell'esercito
israeliano nel campo profughi cisgiordano di Jenin è degenerata, nella notte tra venerdì e sabato, in un lungo scontro a fuoco a distanza
ravvicinata e si è conclusa con la uccisione di tre miliziani
palestinesi, inquadrati rispettivamente nelle brigate armate di
Hamas, di al-Fatah e della Jihad islamica.
L'episodio ha provocato l'indignazione della città di
Jenin.Ai funerali degli uccisi - Hamza Abu al-Hija, Yazan
Jabarin e Mahmud Abu Zeine - migliaia di persone hanno scandito
slogan ostili alla prosecuzione delle trattative di pace fra
l'Anp ed Israele. Hanno anche invocato la riconciliazione
politica fra al-Fatah e gli islamici di Hamas e della Jihad. Da
parte loro le brigate armate di queste organizzazioni hanno
pubblicato un documento congiunto in cui anticipano che la loro
reazione sarà "dolorosa".
Un portavoce dell'Anp, Nabil Abu Rudeina, ha accusato Israele
di ricorrere "all'uso sistematico degli omicidi" e ha perorato
un intervento immediato degli Stati Uniti sul governo di
Benyamin Netanyahu "per impedire che crolli tutto".Da parte
sua il ministro israeliano della difesa Moshe Yaalon ha lodato
il comportamento dei soldati che, ha affermato, hanno sventato
un attentato in fase avanzata di preparazione da parte di
al-Hija. I servizi israeliani affermano che al-Hija
riceveva istruzioni direttamente dal braccio armato di Hamas a
Gaza, da un ex-detenuto rilasciato con lo scambio di prigionieri
che rimise in libertà il caporale Ghilad Shalit. "Al-Hija era
come una bomba in procinto di esplodere. La sua neutralizzazione
ha salvato vite umane", ha affermato un ufficiale israeliano.Secondo le prime ricostruzioni, da settimane i servizi
segreti di Israele cercavano di localizzare al-Hija (figlio di
un dirigente di Hamas recluso in Israele) poiché avevano la
sensazione che stesse progettando un attacco contro un
insediamento ebraico in Cisgiordania. Al-Hija è stato
localizzato infine in una palazzina di Jenin,
assieme con Jabarin e Abu Zeine.
Il portavoce militare israeliano afferma che ai tre è stato
offerto di arrendersi. Ma dalla palazzina sono stati esplosi
spari che hanno ferito due militari. Ne è seguito
uno scontro a fuoco durante il quale - secondo Israele - al-Hija
ha tentato la fuga ed è stato colpito a morte.Fonti locali, citate dall'agenzia di stampa
palestinese Maan, accusano i militari israeliani di aver isolato
a lungo la zona e di non aver consentito la tempestiva
evacuazione dei feriti.
L'episodio ha messo in grave difficoltà i servizi di
sicurezza dell'Anp, accusati da Hamas di aver dato ad Israele la
"soffiata" decisiva. L'Anp, da parte sua, non ha lesinato le
accuse nei confronti di Israele. Per gli agenti dell'Anp il
mantenimento dell'ordine nella turbolenta città di Jenin
diventa sempre più difficile. Già sabato, ai funerali degli
uccisi, si sono visti miliziani palestinesi sparare
raffiche in aria. Proprio come negli anni roventi
dell'Intifada.