La Coalizione internazionale
guidata dagli Usa ha effettuato la scorsa notte una serie di
raid aerei sulle postazioni dello Stato islamico (Isis) intorno
a
Ain al Arab (Kobane), la terza città curda della Siria, sulla
quale i jihadisti stanno avanzando.
I miliziani dell'Isis ieri erano
arrivati a non più di 5 chilometri dalla città, dalla
quale nelle ultime settimane 160.000 civili sono fuggiti per
cercare riparo nella vicina Turchia. Sempre ieri, i jihadisti
hanno lanciato alcuni razzi sulla città, uccidendo almeno 3
persone.
Schierati carri armati turchi. La Turchia, intanto, ha rafforzato il suo schieramento
militare a ridosso della frontiera, dopo che ieri tre colpi di
mortaio erano caduti sul suo territorio durante combattimenti
tra i jihadisti e i miliziani delle forze di autodifesa curde.
Effettuati 4.100 voli. Dall'inizio dell'offensiva contro lo Stato islamico, lanciata l'8 agosto scorso, l'esercito americano ha effettuato 4.100 voli,
compresi quelli di ricognizione e di rifornimento
carburante. Lo ha riferito una fonte militare Usa, precisando
che i 5 paesi arabi che partecipano alla
coalizione (Arabia Saudita, Emirati
Arabi Uniti, Qatar, Bahrein e Giordania) hanno effettuato una
quarantina di voli a partire dal 23 settembre.
Uccisi 211 jihadisti. Secondo l'Osservatorio siriano per i
diritti umani, sono almeno 211 i jihadisti uccisi in una
settimana di raid in Siria, e 22 i civili. La maggioranza dei
jihadisti uccisi erano membri dello Stato islamico, ma si contano
anche quasi 60 morti nelle file del Fronte al Nusra, braccio
siriano di al Qaida. I raid sono stati messi a segno nelle
province di Aleppo e Raqqa, nel Nord, di Idlib, nel
Nord-Ovest, di Deir Ezzor, nell'Est, e di Hassaka, nel Nord-Est.