La diplomazia internazionale riesaminerà martedì 2 giugno la strategia anti-Is alla luce dell'avanzata jihadista in Iraq, Siria e Libia. L'occasione è la riunione ministeriale a Parigi dei rappresentanti dei Paesi della coalizione internazionale che discuterà della situazione militare, politica e umanitaria in Iraq, ma anche dello scenario sempre più preoccupante in Siria.Non ci sarà il segretario di Stato americano, John Kerry, di rientro negli Usa dopo essersi rotto domenica il femore per una caduta in bicicletta nell'Alta Savoia francese. Ci sarà invece il premier iracheno, Haidar Al Abadi. Nonostante l'impegno degli eserciti dei due Paesi e i continui bombardamenti della coalizione, le spietate milizie dell'Is hanno guadagnato sempre più terreno tanto in Iraq che in Siria, dove ora controllano alcune zone chiave.Lunedì in Iraq i jihadisti hanno fatto 45 morti e 46 feriti con un attentato suicida contro la base militare di Muthanna, tra Falluja e Samarra, dove sono di stanza unità speciali della polizia e milizie appartenenti alla coalizione filo-governativa sciita Mobilitazione Popolare. Il complesso ospita un vasto deposito di munizioni che è saltato in aria, con una serie di deflagrazioni a catena. Nella provincia è in corso da una decina di giorni la controffensiva per riconquistare il capoluogo Ramadi, espugnato dai jihadisti. In Siria, l'Is sta avendo il sopravvento sull'esercito del presidente Bashar al-Assad, ma anche sugli altri gruppi ribelli. I miliziani hanno preso il controllo di varie località del nord, avvicinandosi alla Turchia, e starebbero avanzando da Palmira, nel centro del Paese, verso le regioni di Homs e Damasco.Ad aiutare i jihadisti sono le rivalità regionali: Arabia Saudita, Turchia, Qatar, Iran che alimentano la violenza approfittano del caos per perseguire i propri interessi. Né appare più rassicurante la situazione in Libia, dalle cui coste tra l'altro partono la gran parte dei barconi di migranti diretti verso l'Europa. Le milizie Alba della Libia si sono ritirate dalla regione di al-Jaffra, dove si trova una base aerea strategicamente molto importante, lasciando la zona di fatto nelle mani dell'Isis.In Afghanistan, invece, almeno 15 affiliati all'Is sarebbero rimasti uccisi nei combattimenti con i rivali fondamentalisti talebani nella provincia orientale di Farah.Video choc dalla Siria: ragazzino torturato. Un 14enne è stato picchiato e torturato da militanti del gruppo Stato islamico che lo accusavano di cospirare contro di loro. Lo documenta un video pubblicato dalla Bbc. Nel filmato, ripreso con un telefono cellulare da un disertore dell'Is, si vede un giovane di nome Ahmed bendato e appeso per i polsi a poca distanza da terra mentre viene picchiato con cinture e fruste da due militanti vestiti di nero e con il volto coperto. Il giovane è poi riuscito a scappare fuggendo in Turchia, dove ha parlato con i giornalisti della Bbc."Pensavo ai miei genitori. Pensavo che avrei perso loro così come i miei fratelli e i miei amici. Mi hanno frustato e dato scosse elettriche per farmi confessare. E io ho detto tutto", ha raccontato Ahmed, aggiungendo che l'uomo che avrebbe dovuto ucciderlo ha avuto pietà di lui e lo ha aiutato a scappare."Quando mi davano la scossa gridavo chiamando mia madre. Quando lo facevo, uno dei torturatori alzava il voltaggio", ha aggiunto."Dicono di essere religiosi, ma sono infedeli. Dicono di seguire le regole musulmane, ma non lo fanno. Fumano, picchiano la gente e la uccidono", ha detto ancora Ahmed, aggiungendo di non riuscire a dormire a causa dei continui incubi.
Da martedì la diplomazia internazionale al lavoro per rivedere la strategia di contrasto al terrorismo internazionale. Assente il segretario americano Kerry, infortunato. Video choc dalla Siria: ragazzino torturato.
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