Il sedicente Stato islamico (Is) ha
messo 'in vendità due ostaggi, un cinese e un norvegese, quest'ultimo
rapito in Siria a gennaio. Sull'ultimo numero del magazine online dei
sostenitori del Califfato 'Dabiq', i terroristi hanno pubblicato una
sorta di inserzione pubblicitaria: le foto dei due ostaggi sono
circondate da didascalie con loro informazioni personali,
dall'indirizzo dove risiedono al titolo di studio, fino al luogo e
alla data di nascita.
Sotto le foto di ciascun ostaggio compare la scritta: "Questo
prigioniero è stato abbandonato dal suo governo che non ha fatto tutto
il possibile per acquistare la sua libertà". Più sotto si legge:
"Chiunque voglia pagare il riscatto per il rilascio può contattare il
seguente numero di 'telegrammà: +9647705648252". I jihadisti non
hanno reso noto il prezzo del riscatto per la liberazione dei due
ostaggi, ma hanno precisato che si tratta di un'"offerta limitata nel
tempo".
A Oslo, il primo ministro Erna Solberg, confermando che un cittadino
norvegese è nelle mani dell'Is, ha sottolineato che "la Norvegia non
paga riscatti". Nel corso di una conferenza stampa, la Solberg ha
rivelato che l'ostaggio norvegese è il 48enne Ole-Johan
Grimsgaard-Ofstad e che ha legami con l'Università di Trondheim. È
stato rapito a inizio anno in Siria poco dopo il suo ingresso nel
paese. Si tratta di una situazione "complicata", ha aggiunto la
Solberg, sottolineando che l'obiettivo del governo di Oslo è di
"riportare in salvo in Norvegia i nostri cittadini". Secondo l'Is,
l'ostaggio cinese si chiama Fan Jinghui ed è un consulente di 50 anni.