giovedì 5 marzo 2015
​Almeno 28.000 persone hanno lasciato la città. Avanzano l'esercito e le milizie volontarie sciite. L'Is incendia i pozzi di petrolio. L'Onu: due milioni e mezzo gli sfollati nel paese.
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Fuga di massa da Tikrit, mentre prosegue l'offensiva dell'esercito iracheno, appoggiato da milizie volontarie sciite, per cercare di strappare la città dal controllo dell'Is. Circa 28.000 civili sono stati costretti a lasciare la città del nord dell'Iraq, a causa dei combattimenti che continuano da tre giorni. Lo affermano le Nazioni Unite. Due campi profughi. Due campi per i rifugiati sono già stati allestiti: uno vicino a Samarra, 50 chilometri a sud di Tikrit, e l'altro nel distretto di Sharqi, tra le due città. Lo rende noto un portavoce del ministero della Difesa. L'alto comitato iracheno per l'assistenza agli sfollati afferma che sono in corso operazioni in collaborazione con l'Onu per inviare aiuti alimentari e medicinali. Secondo l'Onu, sono già circa due milioni e mezzo gli sfollati all'interno dell'Iraq. L'Is incendia pozzi petroliferi. I militanti del gruppo Stato islamico hanno dato alle fiamme i pozzi petroliferi del giacimento di Ajil, a est della città di Tikrit, per ostacolare i bombardamenti aerei della coalizione internazionale. Lo hanno riferito testimoni e fonti militari irachene.Nei prossimi giorni l'attacco. I soldati dell'esercito e i miliziani sciiti che li appoggiano avanzano lungo il fiume Tigri da nord e sud, preparando un'offensiva congiunta per Tikrit che dovrebbe scattare nei prossimi giorni.
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