giovedì 4 settembre 2014
L'Is fa una nuova strage a Mosul, decine di civili rapite. Sette soldati uccisi dall'esplosione di un'autobomba a Tikrit.
A Erbil, tra i cristiani in fuga dall'Is VIDEO DI TV2000
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Non si ferma la scia di sangue dei miliziani dell'Is che in Iraq continuano ad uccidere. Quattordici giovani sono stati giustiziati dallo Stato islamico (ex Isis) a Mosul, nel nord dell'Iraq, dopo essere stati condannati a morte da una Corte islamica per reati che non sono stati resi noti. Lo riferisce l'agenzia irachena Nina. I corpi degli uccisi sono stati consegnati dai jihadisti all'obitorio del maggiore ospedale della città. Decine di civili sono stati rapiti. I jihadisti si erano ritirati ieri dal villaggio di Tal Ali (provincia Kirkuk), i cui abitanti avevano dato fuoco a una bandiera e a una postazione militare dell'Is. Ma stamane vi hanno fatto ritorno e hanno prelevato numerosi residenti, portandoli via con loro. Sette soldati sono stati uccisi e 17 feriti oggi nell'esplosione di un'autobomba guidata da un kamikaze a sud della città irachena di Tikrit, in coincidenza con un'offensiva lanciata dai miliziani dello Stato islamico che cercano di prendere il controllo della strada tra la stessa Tikrit e Samarra, 50 chilometri più a sud. L'attentato è avvenuto a Sumum, una quarantina di chilometri a sud di Tikrit. Dieci chilometri più a nord, intanto, i jihadisti sono arrivati alle porte delle due cittadine di Dijla e Mutassim, costringendo la quarta divisione dell'esercito a ritirarsi verso Samarra. Nei combattimenti le forze governative di Baghdad sono appoggiate da milizie di volontari sciiti.
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