sabato 16 agosto 2014
​Uccisi 80 uomini, rapite 100 donne. Arrivato a Erbil primo aereo italiano con aiuti. 
Via libera Ue alle armi ai curdi, ogni Paese decida | Il cardinale Filoni in Kurdistan: fate presto | E in Siria l'Isis fa strage di oppositori
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Il primo dei sei aerei italiani con aiuti umanitari è atterrato oggi a Erbil, nel Kurdistan iracheno. Lo rende noto su Twitter l'ambasciatore italiano a Baghdad, Massimo Marotti. L'aereo atterrato è un C-130 dell'aeronautica militare. Ieri il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, aveva annunciato che erano due i voli previsti per oggi. A bordo un carico con soprattutto acqua, cibo, biscotti proteici, tende e sacchi a pelo per i profughi costretti a fuggire dalle loro case davanti all'avanzata dei jihadisti dello Stato islamico (Isis) nel nord dell'Iraq. Sul campo di battaglia continua la controffensiva dal cielo da parte delle forze Usa. Secondo la televisione panaraba Al Jazira, quelli degli ultimi ore sono stati "i più pesanti" bombardamenti effettuati dall'aviazione Usa in Iraq dall'inizio dei raid, la settimana scorsa. "Gli attacchi americani hanno inflitto grandi perdite all'organizzazione terrorista", ha affermato Hulkard Hikmet, portavoce del ministero dei Peshmerga della regione autonoma del Kurdistan, riferendosi in particolare ai raid sulle postazioni jihadiste alla diga di Mosul. I jihadisti dello Stato islamico dell'Isis hanno però ucciso almeno 80 uomini e rapito 100 donne durante un attacco alla minoranza yazida nel nord dell'Iraq. Lo riferiscono il governo curdo e un leader religioso yazida alla Cnn. L'attacco è avvenuto nel villaggio di Kojo, presso Sinjar: le donne sono state portate a Mosul e altrove. Intanto a Baghdad è arrivato il ministro degli Esteri tedesco, Frank-Walter Steinmeier, dove ha incontrato il presidente iracheno Fuad Masum e il premier incaricato di formare il nuovo governo, Haidar al Abadi. Secondo l'agenzia irachena Nina, i colloqui sono incentrati "sulla situazione politica e della sicurezza" nel Paese, oltre che sui "modi di portare aiuto ai profughi nel nord del Paese". Il ministro tedesco ha voluto assicurare gli iracheni del suo sostegno. Si tratta di "dare un segnale di solidarietà" perchè gli iracheni stanno "vivendo "una tragedia", ha detto Steinmeier.
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