lunedì 15 giugno 2009
Escalation a Teheran. Lo sconfitto Mussavi sfida Ahmadinejad e guida una marcia di protesta. Fonti locali: 5 le vittime degli scontri di sabato. L'Ue: grave preoccupazione per le violenze contro gli oppositori.
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La manifestazione dei sostenitori di Mir Hossein Moussavi a Teheran è stata funestata da almeno unmorto. Nella centralissima piazza Azadi un dimostrante è stato ucciso da colpi di arma da fuoco sparati da uomini non identificati. La notizia è stata resa nota da un reporter della tv iraniana Press Tv. In precedenza un altro giornalista della France Presse aveva riferito di scontri tra la polizia e i manifestanti iniziati dopo che quest'ultimi avevano dato fuoco a dei bidoni della spazzatura e ad alcune moto.Sul fronte politico l'ayatollah Khamenei, massima autorità religiosa del paese, ha ordinato un'inchiesta sull'accusa di brogli avanzata dall'opposizione (una prima risposta dovrebbe arrivare dal Consiglio dei guardiani entro una decina di giorni) Moussavi ha detto di essere pronto a misurarsi nuovamente alle urne contro il presidente Ahmadinejad. Anche l'ex presidente riformista e predecessore di Ahmadinejad, Mohammad Khatami, annunciando la sua partecipazione alla manifestazione ha chiesto l'annullamento dei risultati e un nuovo voto. La protesta, ha annunciato la moglie di Moussavi, Zahra Rahnavard, molto attiva nella campagna elettorale del marito, andrà avanti "fino alla fine".La richiesta di una inchiesta sul voto è arrivata anche dall'Unione Europea (Francia e Germania hanno convocato gli ambasciatori di Teheran a parigi e Berlino) che ha espresso preoccupazione. Gli Usa si sono detti "estremamente preoccupati", mentre la Corea del Nord si è complimentata con Ahmadinejad auspicando una più stretta collaborazione tra i due Paesi. Il ministro della Difesa israeliano, Ehud Barak, ha definito la vittoria di Ahmadinejad "una brutta notizia, come lo sarebbe qualsiasi vittoria di estremisti". Barak ha detto anche di non essere sicuro che i risultati delle elezioni riflettano la realtà del popolo iraniano.Infine, per i giornalisti stranieri è diventato ancora più difficile lavorare. Il ministero dell'Orientamento e della Guida islamica ha fatto sapere che non saranno rinnovati i visti giornalistici rilasciati per seguire le elezioni e alcuni inviati, considerati testimoni scomodi delle violenze della milizia Basij sui dimostranti, hanno ricevuto un fax che li avverte della possibilità di essere arrestati da un momento all'altro se sorpresi in strada. Guai anche per la stampa iraniana: le pubblicazioni di Kalameh Sabz, il giornale diMoussavi, sono state sospese e lo stesso è accaduto a Sarmeyeh, accusato di aver pubblicato una vignetta non gradita ad Ahamdienjad. Per tutta la settimana resterà chiuso l'ufficio di corrispondenza della tv satellitare 'al Arabiyà e alle agenzie di stampa è stato chiesto di non trasmettere video in lingua farsi.
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