L a voce di Elisabeth trema mentre parla con la sua migliore amica. Colpa dell’emozione che non riesce a contenere. Perché, per lei, è un giorno importante:Yehualshet, un suo ex compagno di scuola, l’ha invitata ad uscire. Al loro primo appuntamento, i due, però, non saranno soli. L’orecchio virtuale di radio “Sheger Fm” li seguirà, attraverso due minuscoli microfoni appesi agli abiti della coppia. Elisabeth e Yehualshet hanno, infatti, accettato di partecipare a Dagu Addis, il primo reality show dell’Etiopia dedicato ai giovani. Niente a che vedere coi vari esempi di "Grande Fratello": il programma usa le storie vere con finalità didattiche. Nei suoi trenta minuti, la trasmissione – in onda una volta alla settimana – affronta i vari problemi vissuti dagli adolescenti: dai rapporti sentimentali alle difficoltà di comunicare con la famiglia o coi coetanei. Argomenti che, generalmente, genitori e insegnanti preferiscono non toccare. Dagu Addis ha scelto di colmare questo «vuoto» in modo originale e delicato. I casi pratici sono inframmezzati con discussioni guidate dai conduttori, letture di brani e giochi interattivi. La sfida – secondo la formula ideata dagli autori – è quella di fare «intrattenimento costruttivo». Ampio spazio viene dedicato al tema delle relazioni di coppia. Una questione centrale in Etiopia, dove – come in gran parte dell’Africa – l’Aids dilaga. E gli adolescenti – secondo un recente studio dell’Ufficio federale di prevenzione e controllo dell’Aids – sono la categoria più a rischio. Due ragazzi su tre ignorano che cosa sia il virus. «Il reality si sforza di spiegare agli adolescenti, tra le altre cose, le conseguenze di comportamenti avventati», dice Gashaw Mengustu, coordinatore del centro federale contro l’Aids, una ong che collabora alla realizzazione del programma. E, aggiunge la collega Liqu Teshome: «Dagu Addis invita i ragazzi all’astinenza. Correre troppo nei rapporti di coppia è sbagliato». Il reality, lanciato a dicembre, è già popolarissimo. Radio Sheger raggiunge i cinque milioni di ascoltatori. Buona parte ha meno di 24 anni. «È una scommessa importante – conclude Mengistu –. Il programma potrà avere un forte impatto».