«Pyongyang vuole aumentare le pressioni sulla comunità internazionale per ottenere concessioni, mentre prosegue nei suoi obiettivi segreti». Lo afferma Yu Yingli, analista dell’Istituto per gli studi internazionali di Shanghai, rilevando che il test di ieri fa parte di una serie di attività programmate. Secondo l’esperta cinese, inoltre, il test nucleare è utile anche a rafforzare la posizione del leader nordcoreano Kim Jong-il. L’inefficacia delle passate sanzioni economiche, come pure di quelle prevedibili dopo il test di ieri non rappresentano un problema per la Corea del Nord, sia per la sua povertà endemica, sia perché – sostiene ancora Yu Yigli – chi lo governa «ha un piano a lungo termine per diventare una potenza nucleare». Non solo. Le azioni nordcoreane sul duplice fronte interno e internazionale vanno lette anche alla luce di campagne di sviluppo promosse, mai casualmente, in numerose occasioni, come quella “dei 150 giorni” lanciata il 5 maggio per ricordare un mese dal lancio del razzo che ha aperto un nuovo periodo di tensione tra il Paese eremita e il resto del mondo. Scadrà il 10 ottobre, anniversario della fondazione del Partito dei lavoratori, e ha chiamato i nordcoreani a intensificare gli sforzi per migliorare la produzione agricola e industriale. Un’altra prova di forza velleitaria del Paese, con i suoi limiti che sono poi quelli creati dal suo regime, tuttavia non a caso affidata a Kim Jong-un, il figlio che ha le maggiori possibilità allo stato attuale di subentrare a Kim Jong-il. Da lui ci si aspetta una conferma di fedeltà e di impegno, più che risultati. Nel 1974, la Campagna dei 70 giorni portò all’ingresso di Kim Jong-il, già Caro Leader, nel Comitato politico del Partito, avvio necessario del suo percorso di successione al Grande Leader, il padre Kim Il-sung. Con la Campagna dei 200 giorni nel 1988, il giovane Kim completava il cammino, e l’annuncio formale del suo diritto di successione che si sarebbe concretizzata alla morte del padre nel 1994, siglava una “carriera” sostenuta dalla regia di film propagandistici e, pare, ordinando l’attentato che costò la vita a 17 diplomatici sudcoreani in visita in Birmania nel 1983, come pure l’abbattimento del Jumbo della Korean Air con 115 passeggeri nel 1987. Il quotidiano del partito ha chiesto ai cittadini di impegnarsi perché quest’anno sia ricordato come quello in cui la Corea si rafforzerà «tra le fiamme ruggenti del grande impegno rivoluzionario». Più prosaicamente, i giochi politici dovranno essere fatti entro il 2012, centenario della nascita di Kim Il-sung. Per allora la Corea del Nord dovrà avere un successore nell’unica dinastia comunista della storia. Il «caro leader» Kim Jong-il