Già in passato Shekau è stato dato per morto in diverse occasioni, ricomparendo poi in video a smentire le forze di sicurezza. La notizia della sua morte arriva nel giorno della visita in Nigeria del segretario di Stato americano John Kerry e dopo l'annuncio, a inizio agosto, della cacciata di Shekau dalla guida del gruppo da parte dell'Isis e della sua sostituzione con Abu Musab al-Barnawi, ex portavoce dell'organizzazione e, secondo alcuni giornalisti nigeriani, figlio dello stesso fondatore di Boko Haram, Mohammed Yusuf, ucciso dopo essere stato catturato vivo, nel 2009, dalle forze di sicurezza nigeriane.
Un ritratto di ShekauL'annuncio di inizio agosto aveva portato alla luce la spaccatura all'interno del gruppo nata dal mancato rispetto da parte di Shekau delle direttive arrivate dall'Isis, a cui aveva giurato fedeltà nel marzo 2015, non ultima quella di smetterla di usare i bambini negli attacchi kamikaze. Tuttavia, in un messaggio audio diffuso all'indomani della sua estromissione, Shekau aveva denunciato di essere stato "ingannato" dai combattenti dell'Isis, dichiarandosi quindi "ancora membro di Boko Haram".
Shekau è alla guida di Boko Haram dal 2009; una leadership segnata da un'ondata di violenze che ha causato circa 20.000 morti e oltre 2,6 milioni di sfollati e profughi in tutta la regione del lago Ciad. Sua la regia del rapimento delle 200 studentesse del college, ancora irreperibili dopo due anni.
Proprio oggi il segretario di Stato John Kerry è nel Paese per colloqui.: la Nigeria sta spingendo affinché gli Usa forniscano degli aerei per combattere Boko Haram; con l'ultimo presidente, Goodluck Jonathan, gli Usa avevano bloccato le vendite di armi e fermato l'addestramento dei soldati nigeriani, anche per timori legati al rispetto dei diritti umani. Ma ora la nuova amministrazione del presidente Muhammadu Buhari sostiene che le cose siano migliorate abbastanza da togliere l'embargo.