venerdì 12 giugno 2009
In 5mila mercoledì hanno partecipato a una marcia per chiedere giustizia per le vittime delle violenze in 216 istituti cattolici Il Papa al cardinale Brady: stabilire la verità e assicurare che giustizia venga fatta per tutti
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La Chiesa ha fallito «nel proteggere i bambini e nel prevenire il dilagare di abusi sessuali». È questa l’ammissione dei vescovi irlandesi, riuniti mercoledì sera in assemblea generale a Maynooth dove per la prima volta hanno dibattuto sui contenuti del rapporto sugli abusi contro i minori (5 volumi pari a 3.500 pagine), pubblicato il 20 maggio dalla Commissione presieduta dal giudice Sean Ryan. «Il rapporto Ryan – hanno scritto i vescovi in un comunicato – rappresenta la più recente e inquietante accusa di una cultura che è stata prevalente nella Chiesa cattolica d’Irlanda per troppo tempo. Crimini atroci sono stati perpetrati contro i più innocenti e vulnerabili e atti ignobili commessi sotto la sembianza della missione di Gesù Cristo. Questo abuso rappresenta un tradimento serio della fiducia riposta nella Chiesa». I presuli riconosco di provare «vergogna» e chiedono «scusa se il nostro popolo si è allontanato così tanto dagli ideali cristiani». Il nostro desiderio, hanno concluso, «è quello di invitare i sopravvissuti a mettersi in contatto con noi per capire assieme come assistere le persone che hanno subito abusi. Vogliamo inoltre invitare l’intera comunità della Chiesa a pregare con noi per offrire serenità e sollievo a chi ha sofferto». Mercoledì 5mila persone hanno marciato nel centro di Dublino per esprimere sostegno e chiedere giustizia per le migliaia di vittime di abusi occorsi nell’arco di 60 anni in 216 istituti gestiti da ordini religiosi cattolici. I manifestanti hanno lasciato scarpe da bambini e fiori ai cancelli del Dail (Parlamento): in particolare c’erano corone con fiori bianchi per i superstiti della violenze e neri per chi non c’è più. Molti hanno espresso rabbia per la cancellazione di un previsto dibattito parlamentare sulla vicenda. Alla manifestazione ha partecipato anche una delegazione di presuli di Dublino. Intanto durante un incontro con i vescovi irlandesi in Vaticano tenutosi il 5 giugno e di cui i presuli irlandesi hanno parlato ieri, Benedetto XVI aveva sollecitato a fare ogni sforzo per «stabilire la verità» e assicurare che venisse fatta «giustizia per tutti». Il Papa aveva quindi affermato dopo l’incontro con l’arcivescovo di Dublino, Diarmuid Martin, di essere «visibilmente turbato nell’ascoltare i dettagli contenuti nel rapporto, come i bambini abbiano sofferto per l’esatto contrario di un’espressione dell’amore di Dio». «Il Santo padre – ha continuato Martin – ha sollecitato ancora una volta i vescovi e tutta la Chiesa a continuare a operare per stabilire la verità su cosa è successo e perché; ad assicurare che giustizia sia fatta per tutti; a vigilare affinché le misure poste in essere per prevenire il ripetersi di simili abusi siano pienamente applicate. Il messaggio che portiamo ora con noi è che dobbiamo ascoltare le vittime, dobbiamo ascoltare i sopravvissuti, perché sono loro che hanno subito tutto questo». Anche il primate cattolico irlandese, il cardinale Sean Brady presente all’incontro con il Papa, ha confermato che Benedetto XVI «ha ascoltato con molta attenzione e molta partecipazione ciò che avevamo da dire e ha replicato che è il momento per un profondo esame della vita della Chiesa in Irlanda». Dopo il rapporto Ryan i presuli prendono posizione: «Abbiamo fallito nel proteggere i bambini, preghiamo per chi ha sofferto» Il rapporto Ryan (Ap)
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